Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

16 marzo 2012

SICUREZZA PER IL CENTRO ANTI VIOLENZA DI PADOVA

Alla vigilia dell'8 marzo, di nuovo, ancora una volta, degli sconosciuti sono penetrati nei locali di via Tripoli 3, che ospitano varie associazioni di donne, tra cui il Centro Veneto Progetti Donna che si occupa di assistenza alle donne maltrattate.
Siamo oltremodo preoccupate per il ripetersi di queste incursioni, il cui significato ci sembra intimidatorio - nei locali infatti non sono presenti oggetti di valore - e dunque rivolto principalmente contro il lavoro del Centro Antiviolenza.
Nell'esprimere la solidarietà alle donne impegnate in questo compito, sollecitiamo l'amministrazione comunale a prendere i provvedimenti necessari a mettere in sicurezza questi locali.

Donne in Nero
Centro Pandora
Via Tripoli, 3 - PADOVA

07 marzo 2012

8 MARZO CONTRO IL FEMMINICIDIO

FEMMINICIDIO : UCCISE PERCHÈ DONNE

E' ANCORA 8 MARZO E SIAMO ANCORA QUI, NON A FESTEGGIARE, MA A RICORDARE CHE, NONOSTANTE LE PROMESSE E LE LEGGI, LE DONNE ANCORA SOFFRONO A CAUSA DELLA VIOLENZA MASCHILE.

Il femminicidio accomuna tutti i paesi del mondo; questa definizione, sociale e giuridica, nata in America Latina, comprende tutte le forme di discriminazione e violenza attuate contro le donne a motivo del loro genere.

L'ONU ha riconosciuto la violenza maschile come prima causa di morte per le donne nel mondo.
L'assemblea generale dell'ONU ha approvato 30 anni fa la Convenzione per l'eliminazione della discriminazione contro le donne (CEDAW), alla quale l'Italia ha aderito nel 1985.

Ma i dati rilevati in Italia in questi ultimi anni sulle uccisioni di donne mostrano un aumento impressionante:

• gli omicidi di donne nel 1992 rappresentavano il 15,3 % del totale
• nel 2006 rappresentavano il 26%
• dal 2006 al 2009 le vittime di femminicidio sono 439
• nel 2010 le vittime sono state 127, cioè una donna ogni 3 giorni
• nel 2011 le vittime sono state 137, cioè una donna ogni 2,5 giorni
• negli ultimi due mesi 37 vittime

e - come sappiamo - chi uccide le donne è per la maggior parte dei casi un marito, un amante, un convivente (54%).

Quando viene uccisa una donna italiana si parla di delitto passionale, se la vittima è una donna straniera si parla di delitto d'onore. In realtà con la parola femminicidio si indica:
- “ogni forma di discriminazione e violenza rivolta contro la donna ‘in quanto donna’;
- è la violenza di genere in ogni sua forma;
- è l'esercizio di potere che l'uomo e la società esercitano sulla donna affinché il suo comportamento risponda alle aspettative dell'uomo e della società patriarcale;
- è la violenza e ogni forma di discriminazione esercitata nei confronti della donna che disattende queste aspettative.
- Il femminicidio attraversa ogni epoca, ogni cultura, ogni luogo.
- Il dominio maschile sulle donne è la più antica e persistente forma di oppressione esistente. Il femminicidio viola i diritti umani di metà della popolazione mondiale, spesso con la connivenza delle istituzioni” ( B. Spinelli).

RITENIAMO NECESSARIO E URGENTE
CHE IL FEMMINICIDIO VENGA RICONOSCIUTO
COME REATO E CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ.
Donne in Nero
Padova 8 marzo 2012
donneinnero.padova@gmail.com
http://controlaguerra.blogspot.com

06 marzo 2012

8 marzo con le donne dei Balcani

JUGOSLAVIA VENT’ANNI DA EX
La questione balcanica nell’attualità europea


8 marzo GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DELLE DONNE

Il sentiero

Un film del 2010 di Jasmila Zbanic, la regista de “Il segreto di Esma”, Orso d’Oro al festival di
Berlino del 2006. Rimanendo fedele al suo interesse nei confronti dell'universo femminile, questa
volta il film della Zbanic si configura come una drammatica messa in guardia nei confronti
dell'integralismo islamico. Il tema è scottante e il rischio di cadere nelle generalizzazioni di stampo
razzistico non è indifferente.
Zbanić sgombra il campo da discorsi legati al terrorismo e focalizza l'attenzione sulle dinamiche di
relazione uomo-donna. I due protagonsiti provengono entrambi da un passato che ha devastato le
loro vite con la guerra etnica e sono musulmani. L'equilibrio di coppia che hanno trovato riuscirà a
reggere ai problemi?

Dedichiamo questa serata alle donne dei paesi dell’area balcanica, alle vittime degli stupri di massa, arma di guerra che si rivelò persino più "efficace" dell'uccisione dei soldati nemici, "stupri etnici", poiché finalizzati alla "pulizia etnica" di un'area; e alle madri di Srebrenica e a tutte le donne che hanno perso i loro familiari e molte volte ancora non ne hanno ritrovato i resti.

PER RICORDARE,
PERCHÉ SIA FATTA GIUSTIZIA,
PERCHÉ NON ACCADA MAI PIÙ.

Dedichiamo a loro questa serata, e a tutte le donne che in quei paesi hanno resistito e resistono all’odio, alla violenza e alla guerra, praticando l’ascolto, facendosi voce di chi non è ascoltato, cercando di costruire spazi di convivenza, tenendo viva la memoria di quanto è accaduto perché mai più si ripeta.


Sala Fronte del Porto Film Club ore 21
Via S. Maria Assunta, zona Guizza - Padova

PROSSIME PROIEZIONI:
15 marzo: Il cerchio del ricordo di Andrea Rossini (2007)
22 marzo: Cirkus Columbia di Danis Tanovic (2010)
29 marzo: Sarajevo BiH. Storie da un dopoguerra di Emanuele Cicconi (2008)


Associazione di Cooperazione e Sviluppo-ACS, Associazione per la Pace, ARCI, Beati i Costruttori di Pace,
Comitato di Sostegno alle Forze ed Iniziative di Pace, Donne in Nero, Gruppo Controluce – L’Associazione per i
Beni Comuni – Associazione Mimosa