Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

18 gennaio 2019

Il passo avanti… pratiche di giustizia femminista

Dopo un percorso durato un anno a partire dall’esperienza del tribunale delle donne di Belgrado e culminato nel convegno "Un passo avanti", svoltosi il 17 ottobre scorso, siamo liete di invitarvi al primo incontro del 2019, il 20 gennaio alle 10 presso Librati.

Per essere informate sul lavoro svolto in questi mesi potete consultare la pagina Giustizia femminista sul sito di Lìbrati, dove ci sono i video degli incontri e i materiali prodotti.

Durante l’incontro verrà presentata questa esperienza di cui qui riportiamo il progetto iniziale:

Quello che vogliamo creare è un luogo/spazio/progetto femminista di presa di parola e di ascolto, di esperienza e di riflessione sulle questioni che riguardano l’ingiustizia nella vita delle donne declinata nel senso della violenza subita. Ispirate dalle pratiche di giustizia femminista che tante donne hanno agito, intendiamo creare uno spazio che metta in circolo la forza simbolica racchiusa nell’esperienza di ciascuna donna per attuare una trasformazione del reale.
Partendo dal presupposto che la legge è un’istituzione, per sua natura e per la logica che ne sottende nascita e applicazione, patriarcale, terremo come faro l’idea di giustizia come principio che trova la sua realizzazione nella dimensione del vivere quotidiano e delle relazioni, al di fuori della legge e dei tribunali. Conosciamo il modo in cui i luoghi della legge statale trasformano le esperienze vissute dalle donne, riducendole a vittime se non addirittura a complici degli uomini aggressori, comunque imputate.
Come femministe rifiutiamo questo rovesciamento che reitera sofferenze ed ingiustizie e intendiamo avviare una riflessione collettiva che sia capace di costruire un giudizio politico sulle ingiustizie subite, sul loro senso storico – a partire dalle storie vissute – sul loro senso sociale – partendo dalle relazioni sociali di ciascuna – conoscendo di ogni esperienza personale, quando messa in relazione, il valore politico.
La riflessione si muoverà sotto il segno della giustizia come realizzazione piena della libertà femminile.
Riteniamo incalcolabile il valore delle esperienze delle donne che si fanno testimoni di questo tempo e delle ingiustizie che vivono in quanto donne, conosciamo la capacità che le donne hanno di nominare esperienze fin prima innominabili, di prendere parola sulle loro vite e di farlo con forza e autorità, rendendo queste esperienze un sapere condiviso che le fa prime costruttrici di un mondo nuovo.
Immaginiamo questi nostri incontri, a cui tutte sono invitate, anche nel senso di un tempo di restituzione, restituzione a chi ascolta – consapevoli che il sapere dell’esperienza arricchisce e chiarisce -, restituzione a chi racconta, nel senso di un riconoscimento non contestabile della propria storia e, in questo, forma di riparazione simbolica del vissuto.
Si tratterà di un luogo aperto e libero, in cui ogni donna potrà prendere parola in presenza o per iscritto, testimoniando attraverso la sua esperienza, la forza e la libertà femminili.

Vi aspettiamo

Donne in Nero e Centro Pandora


04 gennaio 2019

PER IL DISARMO, CONTRO TUTTE LE GUERRE



Disarmo: è l’unica via per contrastare la folle corsa agli armamenti, soprattutto nucleari, foriera di nuove e micidiali guerre.

Ma il nostro paese:


·       si rifiuta di firmare il Trattato ONU per l’abolizione degli ordigni nucleari sottoscritto da 122 paesi;
·       anzi, ha accettato che vengano collocate in Italia, a Ghedi e a Aviano, nuove bombe nucleari in sostituzione di una settantina di vecchie ogive atomiche;
·       ha deciso di comperare gli F -35, definiti oggi ‘irrinunciabili’, mentre durante la campagna elettorale erano “strumenti di morte”;
·       continua a vendere le bombe all’Arabia Saudita che le usa per bombardare lo Yemen in violazione della legge 185/90, che vieta la vendita di armi ai paesi in guerra;
·       spende 70 milioni di euro al giorno in armi e, su richiesta della NATO, si è impegnato a spenderne 100;
·       spende oltre un miliardo l’anno per missioni militari all’estero che - comunque le si chiami - sono aggressioni che devastano e uccidono;
·       fornisce sostegno militare e tecnologico al governo libico affinché blocchi le partenze dei migranti, pur sapendo  che la Libia non ha ratificato le convenzioni internazionali in
materia di diritti d’asilo e di rispetto dei diritti umani, anzi sottopone i migranti in fuga a trattamenti disumani in centri di detenzione.

Crediamo davvero che la nostra sicurezza, sbandierata continuamente come pretesto per l’aumento delle spese militari, possa basarsi sulle armi?
Ci sarà sempre un’arma più potente della nostra che potrà distruggerci,
come la storia insegna.

Per questo chiediamo ancora una volta al Governo di:

·       ridurre le spese militari
·       smettere di vendere armi a regimi dittatoriali e paesi in guerra;
·       convertire a scopi civili le fabbriche d’armi;
·       firmare e ratificare il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari;
·       non consentire l’arrivo in Italia di altre nuove bombe nucleari;

Per ricordare che siamo ancora in tempo
per fermare la folle corsa agli armamenti, soprattutto nucleari,
saremo in PIAZZETTA DELLA GARZERIA a PADOVA MERCOLEDì 9 GENNAIO 2019 alle 17.00

l’unico modo per garantire la nostra sicurezza è il disarmo
a partire dall’eliminazione di tutte le armi nucleari



Che il 2019 sia un anno di mobilitazione per il disarmo contro tutte le guerre



Donne in Nero