mercoledì 2 settembre, h 17.30
piazzetta della garzeria, padova
- L’esercito italiano è impegnato
in 41 “missioni” nel mondo
- che possono impiegare fino a 8613
soldati,
- per cui è prevista in bilancio
una spesa 1.161,3 milioni di euro (l’anno scorso sono stati
spesi 1.130,5 milioni).
- Questi
impegni sono stati approvati dal Parlamento nello scorso mese di luglio.
- Solo
7 delle 41 “missioni” sono condotte dall’ONU; tra queste l’impegno maggiore
dell’Italia è nella missione UNIFIL in Libano, dove operano più di 1000
militari italiani
- Negli
altri casi si tratta di partecipazione ad iniziative dell’Unione Europea, della
NATO, o anche di “collaborazioni” con singoli paesi. E’ questo il caso ad es. della “Missione
Bilaterale di assistenza e supporto in Liba” (MIBIL) che impegna 400 militari,
142 mezzi terrestri e 2 aerei, per un costo previsto di 48 milioni di euro. Ben poche di queste “missioni” possono essere
giustificate come interposizione per evitare scontri armati. Alcune durano da
anni (in Afghanistan dal 2001, in Iraq dal 2003…) senza risolvere i problemi,
anzi.
- Nella
maggior parte dei casi lo scopo (sovente anche dichiarato) è “la difesa di
interessi strategici”, di tipo economico o di prestigio.
Ma il caso peggiore è proprio la collaborazione
con la Libia, più volte condannata dalle organizzazioni umanitarie e anche
dall’ONU per la violazione dei più elementari diritti umani nei “lager” dei
migranti.
Non c’è sicurezza con più armi e militari in giro per
il mondo!
Non ha senso
spendere tanto in imprese militari; tanto più ora che la scuola, la sanità, la
crisi economica, richiedono interventi urgenti per poter affrontare il
difficile momento che stiamo vivendo.
Non c’è pace senza
giustizia!
Per
sapere dove operano nel mondo i militari italiani, vedi:
Donne in Nero –
Centro Pandora
Per info:
donneinnero.padova@gmail.com - centropandorapadova@gmail.com - controlaguerra.blogspot.com