Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

28 marzo 2021

 

Alle donne, alle amiche e compagne turche che si oppongono alla decisione del loro governo di rigettare la Convenzione di Istambul,

desideriamo che vi arrivi tutta la nostra solidarietà e profonda partecipazione alla battaglia che state conducendo per porre fine al predominio degli uomini sulle donne. La vostra  è  anche la nostra lotta perchè in tutto il mondo le conquiste che con tanta fatica abbiamo raggiunto  sono minacciate e/o rigettate. Il sistema patriarcale non cede spazio al nostro diritto di decidere autonomamente della nostra vita e ci rigetta mute e impotenti nel silenzio della famiglia tradizionale. Proprio là dove si consuma la maggior parte delle violenze su di noi. Ancora una volta un sistema antidemocratico, nazionalista e bellicista vuole espropriarci del nostro corpo e della nostra libertà di scelta. Con voi, con le donne polacche, argentine e quant'altre non accettano tutele patriarcali continueremo a batterci per una società che rispetti i diritti e i desideri di donne e uomini  di vivere liberi  e diversi per  sesso, genere e orientamento sessuale.

DONNE IN NERO  CENTRO PANDORA    PADOVA




21 marzo 2021

 Il 17 gennaio 2021 la Rete DASI (Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale) FVG ha promosso la campagna "Tutte le vite valgono #rottabalcanica #norespingimenti” con la quale è stato avviato un digiuno a staffetta  a cui hanno partecipato oltre 300 persone residenti in diverse regioni d'Italia.


Ad oggi, la situazione in Bosnia continua ad essere senza prospettive per oltre 10.000 migranti, donne, uomini e minori, vista l'assenza di iniziative politiche da parte dell'Europa: non sono stati istituiti corridoi umanitari, né è stato consentito, ai confini, il transito alle persone migranti per poter presentare domanda di asilo. Continuano ad essere effettuati respingimenti informali, soprattutto in Croazia e in Slovenia, dove si registra un incremento di azioni  repressive delle forze di polizia e si ricorre all'uso di km di filo spinato lungo le frontiere.
Nemmeno l'Italia ha cambiato il suo comportamento, nonostante il Tribunale di Roma, con una sentenza del 18 dicembre scorso, abbia dichiarato “illegittimi” i respingimenti attuati al confine italo-sloveno, in quanto palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica e la legislazione europea.

La grande adesione alla campagna “Tutte le vite valgono”, che ha coinvolto, oltre al Friuli Venezia Giulia,  associazioni e persone del Veneto, della Lombardia, dell'Emilia Romagna, della Toscana, con qualche sostenitore anche in Basilicata, Puglia e Sicilia, ci spinge (anche su proposta di alcune/i di voi) a immaginare la realizzazione di una iniziativa comune.  Potrebbe essere effettuata a metà aprile  in molte città, nella stessa giornata e nel medesimo orario (un sabato mattina?), con l'utilizzo dei cartelli della campagna #rottabalcanica #norespingimenti. Dalle differenti piazze e luoghi di ritrovo si potrebbe realizzare un collegamento via web con alcuni interventi significativi delle/dei partecipanti.

Vogliamo provarci? In questi giorni abbiamo ricevuto a tale riguardo sollecitazioni e disponibilità incoraggianti.

PER COORDINARE INSIEME QUESTA INIZIATIVA, vi proponiamo di incontrarci on line martedì 23 marzo dalle 18 alle 19.30, utilizzando un collegamento Zoom (cliccando sul link sotto riportato).
Vi aspettiamo!

Rete DASI (Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale) FVG

20 marzo 2021

                                                     TUTTE LE VITE VALGONO


 Le Donne in nero di Padova aderiscono al digiuno, già iniziato a metà gennaio, per denunciare le responsabilità dell'Europa e dell'Italia nella grave situazione che riguarda i migranti in cammino lungo la rotta balcanica. Insieme  ad altre donne ed uomini a Padova inizieremo il digiuno a partire 23 Marzo fino al 31 Marzo.


                                                            # ROTTA BALCANICA

                                                             #NO RESPINGIMENTI
















16 marzo 2021

 Le donne in nero di Padova  aderiscono al digiuno a staffetta, iniziato a metà gennaio, per denunciare le responsabilità dell'Europa e dell'Italia nella grave situazione che riguarda i migranti in cammino lungo la rotta balcanica. 

Inizieremo il 23 marzo assieme  ad altre ed altri

 

                 Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale FVG

#rottabalcanica #norespingimenti

 

Tutte le vite valgono!

In Bosnia migliaia di migranti, in cammino lungo la Rotta balcanica, rischiano di morire per stenti e assideramento mentre  vengono respinti ai  diversi confini

 

            In questo rigido inverno, nel mezzo di una drammatica pandemia che colpisce soprattutto i più poveri e deboli, si consuma, a poche centinaia di chilometri dal confine orientale italiano, l’ennesimo fallimento della politica che dovrebbe tutelare la vita di ogni essere umano. Da settimane, nell’area di Bihać, in Bosnia, dopo la chiusura e l’incendio della tendopoli di Lipa, migliaia di giovani afghani, iracheni, pachistani, siriani, africani, da anni bloccati lungo la Rotta balcanica, vagano nei boschi e nelle campagne, rischiando la morte per stenti e assideramento. Nel rimpallo delle responsabilità tra il governo centrale della Bosnia e quello cantonale, nessuna soluzione è stata ancora individuata. I migranti abbandonati di Lipa si aggiungono alle migliaia di  uomini e donne precariamente sistemati nei diversi campi della Bosnia nord occidentale, dove è in atto un' emergenza umanitaria.

            Denunciamo le responsabilità dell’Europa e del nostro Paese nell’attuazione dei respingimenti a catena, chiamati “riammissioni informali”, messi in atto da Italia, Slovenia e Croazia nei confronti dei migranti. Si tratta di dispositivi illegittimi, attivati dalle polizie di frontiera, finalizzati a ricondurre in Bosnia uomini, donne e minori che aspirano a una protezione umanitaria, dopo aver tentato, a volte per anni, di attraversare i Balcani. Questi migranti, spesso rappresentati come possibili propagatori del Covid-19, sono deliberatamente esclusi dall’Europa, che stanzia cospicui finanziamenti (quasi 100 milioni di euro) per tenerli fuori dai propri confini anziché attuare, nei loro confronti, politiche di accoglienza, integrazione e tutela sanitaria.

 

Di fronte a tale situazione, oltre alla raccolta di fondi per interventi umanitari, sentiamo il bisogno di un coinvolgimento più profondo nelle vicende che riguardano  migliaia di persone bloccate lungo la Rotta balcanica.

 

Rifacendoci ai principi ispiratori  dell’azione politica nonviolenta

da domenica 17 gennaio  ci alterneremo in un digiuno

che coinvolgerà ogni giorno più persone per:

 

         chiedere a tutti i Governi dell’Unione Europea e in primis al Governo italiano di  porre immediatamente fine ai respingimenti tra Italia, Slovenia e Croazia, a causa dei quali migliaia di persone vengono rigettate in Bosnia, dopo aver subito violenze e vessazioni ampiamente documentate, in aperta violazione delle leggi europee e della Costituzione della nostra Repubblica che tutelano il diritto d’asilo;

 

         attuare un piano di ricollocamento tra tutti i Paesi UE dei rifugiati bloccati in Bosnia che permetta una effettiva protezione e alleggerisca la Bosnia, Paese con risorse limitate ed ancora diviso al proprio interno, delle responsabilità che la UE non vuole assumersi;

 

         aiutare la Bosnia a realizzare un progressivo programma di accoglienza e protezione dei rifugiati adeguato alle sue possibilità, escludendo la creazione, finora invece favorita, dei campi di confinamento nei quali isolare i rifugiati in condizioni indegne.

 

Il digiuno coinvolgerà ogni giorno donne e uomini che da diverse località si alterneranno nell’arco delle settimane. Ci auguriamo che l’iniziativa, avviata in Friuli Venezia Giulia, possa essere condivisa da persone,  associazioni, movimenti, che in Italia sono impegnati nella difesa dei diritti umani nell’area balcanica e ovunque in Italia e nel mondo.

                                      

Per partecipare al digiuno inviate la vostra adesione a: retedirittifvg@gmail.com

 

indicando il Comune di residenza, la professione o il ruolo sociale/istituzionale,  allegando una vostra foto con cartello e scritta #rottabalcanica #norespingimenti o un video di max 30 secondi in cui esporre il motivo  della vostra partecipazione. I materiali raccolti verranno pubblicati sul sito e le pagine FB della Rete DASI FVG.

 

Rete DASI FVG: http://sconfini.net/