Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

21 novembre 2020

25 novembre Giornata mondiale contro la vIolenza sulle donne

 

Polonia, Colombia, Cile, Rojava, Palestina, Bielorussia, Messico………

Ovunque le donne si mobilitano

CONTRO la paura di essere importunate, molestate, violentate, uccise, contro ogni tipo di discriminazioni di genere, contro la precarizzazione e i licenziamenti che, a causa del Coronavirus, le riportano in casa, contro la carenza dei servizi che carica sulle loro spalle tutto il lavoro di cura di bambini, anziani, malati, contro le disparità salariali, contro una cultura maschilista che nega loro il diritto di scegliere liberamente come vivere, come vestirsi, dove andare, di chi innamorarsi, contro il saccheggio delle risorse naturali, contro l’inquinamento che mette in discussione la possibilità stessa di respirare e vivere, contro le devastazioni delle guerre

PER il diritto all’aborto sicuro, legale e gratuito, per il diritto di scegliere se avere o no un figlio, di vivere in sicurezza senza il timore di essere importunate, violentate e uccise, per vivere in pace, per un’educazione e una salute gratuite, per ottenere giustizia, per una cultura rispettosa delle differenze e dell’ambiente, per una cultura di pace e solidarietà.

Ovunque le istituzioni reagiscono con una repressione indiscriminata, con la soppressione delle libertà democratiche di organizzarsi e manifestare, con la limitazione di diritti già conquistati, persino con abusi sessuali ad opera delle stesse forze di polizia.

 


A fianco di tutte le donne che vogliono essere protagoniste

manifestiamo il 25 novembre alle 11.30

sulla gradinata della Gran Guardia in piazza dei Signori a Padova

 

IL PATRIARCATO NON VINCERà

 

Donne in Nero E CENTRO PANDORA

 

13 novembre 2020

Atti Convegno "La verità delle donne..."

"La verità delle donne. Percorsi e pratiche di giustizia con un approccio femminista"

Dopo un lungo lavoro iniziato nei mesi del lockdown, ecco finalmente gli atti del Convegno "La verità delle donne. Percorsi e pratiche di giustizia con un approccio femminista", svoltosi il 15 febbraio 2020 presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma e organizzato dalla Rete italiana delle Donne in Nero. 

Ci auguriamo che questi materiali possano consentire una rivisitazione, individuale e collettiva, dei temi che sono stati al centro del nostro incontro romano. 

Potete scaricare gli Atti al seguente link:

http://donneinnero.blogspot.com/2020/11/la-verita-delle-donne-percorsi-e.html


 

01 novembre 2020

4 NOVEMBRE GIORNATA DI RIFIUTO DELLA GUERRA

 

Il 4 novembre, anniversario della fine della “inutile strage” della prima guerra mondiale, vogliamo ricordare la carneficina che ha costato la vita a 660.000 soldati italiani e ha causato 16 milioni di vittime in tutto il mondo. 

Vogliamo ricordare le vittime di questa e di tutte le guerre: solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. 

Il generale Luigi Cadorna, comandante in capo dell’esercito italiano fino al novembre del 1917, è uno dei maggiori responsabili di questa carneficina e delle centinaia di fucilazioni per decimazione e giustizia sommaria di soldati che si erano rifiutati di partecipare ai massacri o che avevano disobbedito agli ordini criminali di chi li aveva mandati al macello. 

Dal telegramma del generale Luigi Cadorna del 1 novembre 1916: “… ricordo che non vi è altro mezzo idoneo a reprimere il reato collettivo che quello dell’immediata fucilazione dei maggiori responsabili e allorché l’accertamento personale dei responsabili non è possibile rimane il dovere e il diritto dei comandanti di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e di punirli con la morte…”

E’ questo personaggio degno di avere una via intitolata al suo nome? Pensiamo piuttosto che si dovrebbero ricordare i Fucilati per decimazione e giustizia sommaria durante la prima guerra mondiale. 

Per questo, per restituire loro dignità e memoria, mercoledì 4 novembre 2020 dalle 12.30 alle 13.30 saremo in via Cadorna (incrocio con via Cavalletto) per un’azione simbolica di giustizia riparativa.

 Auspichiamo inoltre che il Parlamento italiano approvi finalmente – come altri paesi europei ex belligeranti hanno già deliberato - la proposta di legge che riabiliti i soldati italiani uccisi per fucilazione e decimazione durante il primo conflitto mondiale. 

Donne in Nero e Centro Pandora 

Aderiscono: Movimento Internazionale della Riconciliazione – Coordinamento padovano per il Centenario della Grande Guerra 4 novembre 2020 

Da “Officina del macello. 1917 la decimazione della Brigata Catanzaro” di GIANLUCA COSTANTINI e ELETTRA STAMBOULIS


CONTRO LA GUERRA PER IL NAGORNO KARABAKH

Il conflitto armeno-azero per il Nagorno Karabak dura da trent’anni. Negli ultimi giorni è diventato una guerra dichiarata, causando grandi perdite umane e materiali. Ad essere colpita è, come sempre ormai, la popolazione civile, e principalmente donne, bambini e bambine. Grandi stati, fondamentalmente Turchia e Russia, sono coinvolti in questo conflitto, perseguendo i loro interessi geostrategici ai danni sia dell’Azerbaigian che dell’Armenia. 

Il conflitto nel Nagorno Karabak affonda le proprie radici nella politica del divide et impera di Stalin, che incluse la regione, abitata in maggioranza da Armeni, nella Repubblica Sovietica dell’Azerbaigian. Le tensioni interetniche mai sopite sono scoppiate a partire dal 1988, tramutandosi nel 1991 in conflitto interstatale tra Armenia ed Azerbaigian ormai diventate indipendenti. L’accordo per il cessate il fuoco firmato nel 1994 ha sancito l’occupazione militare del Nagorno Karabak da parte delle forze armene. La guerra aperta si concluse con gli accordi per il cessate il fuoco firmati a Bishkek (Kirgizistan) nel 1994, da quel momento il territorio rimase sotto l’occupazione militare dell’Armenia. Nell'aprile del 2016 vi fu una recrudescenza con la "Guerra dei quattro giorni" che si è conclusa con una tregua tra le parti in conflitto: Nagorno Karabakh e Armenia da una parte e Azerbaijan dall'altra. Un cessate il fuoco formale che non ha però mai fermato gli scontri sulla linea del fuoco, dove militari e civili vengono regolarmente uccisi. Le parti in conflitto continuano ad accusarsi a vicenda di violare il cessate il fuoco. 

Da femministe e antimilitariste, sosteniamo

- la dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (29 settembre 2020) che invita a un URGENTE cessate il fuoco e inizio di negoziati; 

- tutti coloro che in Nagorno Karabak, Armenia e Azerbaigian rifiutano la mobilitazione per la guerra: obiettori di coscienza, disertori, attivisti/e contro la guerra; 

- il comunicato congiunto antiguerra dei giovani di sinistra di Azerbaigian e Armenia che condannano il conflitto armato, l’odio nazionalista, la militarizzazione e chiedono una soluzione pacifica del conflitto, il dialogo, una pace con giustizia, solidarietà e coesistenza (https://www.eastjournal.net/archives/110581?fbclid=IwAR3BR8jgXt7-yOAD-A8ICfylVonulesdOeF6-od9eXUWDqSa46VUTV57rUU) 

 Georgiani/e, armeni/e e azeri/e manifestano per la pace e contro la guerra a Tbilisi, capitale della vicina Georgia, 

PER DIRE “STOP ALLA GUERRA IN NAGORNO KARABAK” 

“STOP A TUTTE LE GUERRE” 

saremo in piazzetta della Garzeria a Padova mercoled’ 14 ottobre alle 17.30 

Donne in Nero – Centro Pandora