Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Rispondendo ai tanti cittadini e cittadine
che da tempo chiedono la soppressione della parata militare del 2 giugno –
richiesta tanto più forte oggi che il nostro paese è devastato dal terremoto –
Ella ne ha ribadito l’opportunità e la valenza simbolica irrinunciabili.
La sua dichiarazione ci ha deluso e
amareggiato perché, quando celebriamo la Festa della Repubblica, festeggiamo le
origini della nostra Costituzione repubblicana che all’articolo 11 ripudia la
guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali.
Perché allora dovremmo celebrare il 2
giugno con le parate militari, la sfilata delle armi, la mostra degli ordigni
bellici? I militari celebrano già la loro festa il 4 novembre. La parata
militare in occasione della Festa della Repubblica non è che una vacua
esibizione di forza, imprime un marchio militarista e nazionalista su una
Repubblica che ripudia la guerra e svuota di senso i valori fondativi della Costituzione.
Siamo sempre state/i contro le parate
militari e, soprattutto contro la militarizzazione dei territori, delle nostre
vite, delle nostre menti, contro la guerra e la violenza.
Oggi lo siamo più che mai, non solo per lo
spreco di denaro in tempo di crisi, ma anche per rispetto del dolore e della
sofferenza di chi è colpito dal terremoto.
La festa della Repubblica dovrebbe essere
anche la festa della solidarietà attiva tra tutte le cittadine e i cittadini.
Mantenendo la parata militare si è persa un'occasione per ridare a tutte e a
tutti - e in particolare a chi oggi è stato duramente colpito - il senso di una
comunità e di istituzioni responsabili, sensibili e vicine.
Donne in Nero di Padova
SCRIVIAMO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA QUESTA O UN'ALTRA LETTERA PER ESPRIMERGLI LA NOSTRA AMAREZZA E LA NOSTRA DELUSIONE PER LA DECISIONE DI FARE A TUTTI I COSTI LA PARATA MILITARE.
presidenza.repubblica@quirinale
Presidente della Repubblica - Piazzale del Quirinale - 00187 Roma
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