Vivere giorno per
giorno la nostra Costituzione
ha dichiarato il neo-presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella. Siamo d’accordo con lui, ma garantire la
Costituzione significa, tra l’altro, “ripudiare
la guerra e promuovere la pace”.
E come può essere applicato l’articolo 11, “l’Italia ripudia la guerra” dal momento
in cui si definiscono le Forze armate “sempre più strumento di pace” e vengono
promosse al rango di “elemento essenziale della politica estera”, ruolo che,
invece, dovrebbe essere proprio della diplomazia, di fatto inesistente?
Tutto, nel discorso del Presidente Mattarella
vieni iscritto comunque nella necessità di difenderci dal “terrorismo
internazionale” e dai “predicatori di odio” che insidiano la nostra sicurezza e
i nostri valori. Senza interrogarsi mai se l’uso della forza militare, vale a
dire della guerra, abbia fin qui aiutato a fermare il terrorismo e non
piuttosto a seminare maggiore odio.
Non è forse l’uso della guerra a pregiudicare
gli sforzi di pace degli organismi internazionali?
In quale crisi – nei Balcani, in Iraq, in
Afghanistan o in Libia… - l’uso della forza e della guerra “umanitaria” con la
presenza interventista dei nostri soldati ha aiutato a risolvere i conflitti e
non ha invece incancrenito la situazione, anche con la co-responsabilità in
stragi con tante, troppe vittime civili e fughe di milioni di disperati?
L’Europa – ha detto il Presidente – sta
vivendo dopo la fine della Guerra Fredda una nuova stagione di diritti. E
allora, che ci stanno a fare 100 piloti italiani di cacciabombardieri nei Paesi
Baltici al seguito della strategia di allargamento a est della NATO,
pericolosamente al confine della Russia? Davvero questo aiuterà la conclusione
della crisi ucraina o al contrario la approfondirà?
La pace, la difesa dei diritti non può essere
lasciata nelle mani di una organizzazione militare come la NATO. Essa viene
perseguita evitando e contrastando le ingiustizie interne ai paesi e tra vari
paesi e favorendo conoscenza e relazioni fra tutti. Questo è compito dei
governi e di tutti noi.
Bisogna amare la pace per prevenire e comporre i conflitti.
Bisogna perseguirla con costanza e attenzione, senza
mistificazioni e ipocrisia.
Per ribadire che
LA
PACE è NELLE NOSTRE MANI
saremo in piazzetta Garzeria a Padova
mercoledì 11 febbraio alle 17
Donne in Nero di Padova
http://controlaguerra.blogspot.it
donneinnero.padova@gmail.com
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