Lavoratori migranti in fuga dalle nostre guerre, sfollati
dalla nostra guerra al clima, vittime dello sfruttamento post-coloniale: tre
categorie a cui è negato tutto. Eppure, accoglierli non è generosità,
è un obbligo da parte di chi è colpevole delle loro sventure: anche
l’Europa.
Due iniziative per dire SI' ALL'ACCOGLIENZA, ALL'INCONTRO, ALLA CONDIVISIONE.
Cena gratuita e per tutti
Piazza delle Erbe - Padova, 6 settembre 2015 dalle 18 in poi
Siamo all’8a edizione.
Ma ogni anno la Cena gratuita e per tutti presenta la
sua caratteristica; i motivi per farla sono sempre nuovi. La crisi in atto ci
costringe a scegliere: le tensioni forti sono anche tra noi.
Scegliere di darci
appuntamento per mangiare assieme vuol dire puntare sulla vita di tutte le
persone, con la loro originalità nell’arcobaleno delle diversità: incontrarci
quelli che siamo, nella consapevolezza che essere ricchi e sani non sempre è un
merito, così come essere poveri o malati non è una colpa.
Il
cibo è importante per la vita e i diritti
di ogni persona. Attorno al cibo si sono organizzate la vita e la festa dei
popoli. Ogni popolo ha le proprie specialità.
Padova oggi è abitata da persone che provengono da più di
120 nazioni. A una città divisa per gruppi separati e contrapposti, proponiamo
una città che riconosca tutte le persone che la abitano, che affronta insieme i
problemi, le difficoltà, le tensioni, ma anche la gioia della convivenza,
condividendo il cibo e la festa.
Gratuita, perché?
Quando nasciamo la
nostra indole e il nostro carattere originale, diverso da tutti gli altri,
anche da fratelli e sorelle, dipendono
dai rapporti che abbiamo da 0 a 2 anni con le figure affettive che ci stanno
attorno. Questi rapporti non sono né quantificabili, né monetizzabili. Sono
totalmente gratuiti e determinano la parte più profonda della nostra
personalità.
Così per la
società. Sono i rapporti umani, liberi e gratuiti che determinano l’anima della
società che scegliamo di costruire e che costruiamo. I diritti di ogni persona
dipendono dai nostri rapporti. Non sono monetizzabili in alcun modo; valgono la
vita stessa delle persone.
La cena è gratuita
come richiamo a questa scelta, a questo impegno e a questo compito che ci diamo
ogni giorno, oltre questa sera.
A
braccia aperte: Beati i costruttori di pace – Ass. Migranti –
Caritas – ACLI – CGIL – CISL – UIL – Comunità Eritrea – AIE – Ass. Giuristi
Democratici – MFE – Studio FORENIX – Legambiente – Centro Universitario– Migrantes
– Amici dei popoli – ADEC – Comunità Ucraina – Ass. Moldova – Libera – Assais –
Comunità Filippina – Missionari Comboniani –
CUAMM Medici per l’Africa – Centro Servizi Volontariato – ASU –
Sindacato Studenti – UDU – Rete Studenti Medi – Ass. Mimosa – RadioCooperativa
– Festa dei Popoli – Comunità Sant’Egidio – Ass. L’albero dei desideri – Ass.
Valide alternative per l’integrazione – ANPI – Ass. per la pace – Soci Banca
Etica Padova – Ass. Ja-Poo – ASCAN – Tam Tam SENE – Federazione Rom e Sinti
insieme – ARCILesbica Il Riparo – Ass. Gazeta Basarabiei – Popoli insieme – Un
Manifesto per Padova senza razzismo e discriminazione religiosa – Azione
Cattolica Diocesana – Coop. Equality – Ass. Ca’ Sana – Avvocati di strada –
CoopAdriatica – AGESCI – Centro Missionario diocesano Padova – Chiesa Evangelica
Metodista Padova – Commissione diocesana Nuovi stili di vita – Coop. El Tamiso
– Ass. Angoli di mondo – Federcontribuenti – Percorso Vita onlus coop sociale
Marcia delle donne e degli uomini scalzi
E' arrivato il momento di
decidere da che parte stare.
E' vero che non ci sono
soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa.
Ma per affrontare i
cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali
sono le priorità per poter prendere delle scelte.
Noi stiamo dalla parte degli
uomini scalzi.
Di chi ha bisogno di mettere
il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.
E' difficile poterlo capire se
non hai mai dovuto viverlo.
Ma la migrazione assoluta
richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità
per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio
corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e
sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu
hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi
del 21°secolo e noi stiamo con loro.
Le loro ragioni possono essere
coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non
ascoltarle.
La Marcia degli Uomini Scalzi
parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà.
E' l'inizio di un percorso di
cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di
capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima
di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile
fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare
contro quelle ingiustizie.
Dare asilo a chi scappa dalle
guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa
dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i
diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge
dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze
economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.
Venerdì 11 settembre lanciamo
da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi.
In centinaia cammineremo
scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.
Ma invitiamo tutti ad
organizzarne in altre città d'Italia e d'Europa.
Per chiedere con forza i primi
tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi
umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e
rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento
di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. Creare un vero sistema
unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
Primi firmatari
Lucia Annunziata, Don Vinicio
Albanesi, Gianfranco Bettin, Marco Bellocchio, Don Albino Bizzotto, Elio
Germano, Gad Lerner, Giulio Marcon, Valerio Mastandrea, Grazia Naletto, Giusi
Nicolini, Marco Paolini, Costanza Quatriglio, Norma Rangeri, Roberto Saviano,
Andrea Segre, Toni Servillo, Sergio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Don
Armando Zappolini
Per adesioni: donneuominiscalzi@
gmail. com
Appuntamento
per la manifestazione di Venezia
11 settembre, ore 17.00, Piazza
Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia
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