il manifesto 2012.04.17 - 09 INTERNAZIONALE
US ARMY
Dopo il fronte il «soldato Ryan» si suicida
In America la guerra in casa uccide molto di più di quella al fronte. Secondo i dati raccolti dall'«Army Times» sono addirittura 950 i veterani Usa che si tolgono la vita ogni mese: 18 al giorno, un soldato suicida ogni 80 minuti. Si muore con le proprie mani 25 volte di più che sul campo di battaglia. Sono numeri agghiaccianti, che dimostrano la mancanza di cure per i reduci. Soprattutto se si considera che ci saranno presto più di 2 milioni di reduci delle guerre afgano-irachene, di cui oltre il 30% saranno affetti da disordine post-traumatico e/o trauma cerebrale, le sindromi che si manifestano con scompensi emotivi, depressione e episodi di squilibrio come quelli che hanno portato ai molti recenti episodi di violenza - fra cui il raptus omicida del sergente Bales in Afghanistan. Ogni guerra espone militari e civili ad orrori che segnano profondamente e per sempre la psiche di chi li vive, un fenomeno amplificato dalla gestione «professionale» di conflitti perseguiti con eserciti di volontari i cui soldati sono impiegati spesso per anni in ripetuti turni al fronte. A «fare il proprio lavoro» lontani dalla coscienza pubblica. luca celada
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