Libri in fuga, che accompagnano gli
uomini e le donne in fuga, anche quando ad essa non sono obbligati.
Infilati in fretta in una valigia, assieme a sogni, speranze e
oggetti di uso personale, o selezionati attentamente: sono quelli
indicati da 39 persone che hanno cambiato paese e scelto l’Italia,
raccolti da Melita Richter, docente all’Università di Trieste,
nel volume ‘Libri migranti’.
Un libro in migrazione rincuora,
rafforza, prolunga il legame ombelicale con quello spazio intimo che
si continua a chiamare casa, lega persone e momenti precisi della
vita, compatta il proprio personale universo. Quanti libri trovano
spazio nelle nostre valige, quanto dei libri permane e quanto valore
perdono o acquisiscono le letture in chi vive attraversando i mondi
sono i temi appassionanti di questa straordinaria raccolta di
racconti.
Ne
parliamo con MELITA RICHTER
sabato
19 marzo alle 10.30
sala
Nassiriya, piazza Capitaniato
Melita
Richter, nata a Zagabria, vive a Trieste. Sociologa, saggista,
docente presso l’Università di Trieste. Curatrice del libro
L’Altra
Serbia, gli intellettuali e la guerra,
Selene Edizioni, 1996. Assieme a Maria Bacchi, ha curato il libro Le
guerre cominciano a primavera. Soggetti e identità nel conflitto
jugoslavo,
Rubbettino, 2003. Curatrice del libro Percorsi
interculturali. Esperienze di mediazione culturale a Trieste,
Interethnos, Trieste, 2006. Assieme a Silvia Caporale Bizzini cura il
libro Teaching
Subjectivity. Travelling Selves for Feminist Pedagogy,
book series ATHENA, Stockholm University, 2009, e la sua edizione
italiana, Soggetti
itineranti. Donne alla ricerca di sé,
Albo Versorio, Milano, 2013. Collabora a riviste nazionali e
internazionali sui temi dell’interculturalità , integrazione
europea e questioni balcaniche. Ha promosso le antologie dei testi di
autori migranti a Trieste. È socia della Società italiana delle
letterate. Scrive poesia e fa parte della Compagnia delle poete di
Roma.
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