«Le guerre sono grandi giochi. Ragazzotti viziati
spostano soldatini di piombo su variopinte carte geografiche. Vi inseriscono il
ricavato. Poi vanno a dormire. Le mappe volano nei cieli come aeroplani di
carta, si posano sulle città, sui campi, sui monti e sui fiumi. Coprono la
gente, ridotta a un ammasso di figurine che più tardi grandi strateghi smisteranno
altrove, dislocheranno di qua e di là, insieme alle loro case e ai
loro stupidi sogni. Le carte geografiche di dissoluti condottieri ricoprono
quello che è stato, sotterrano il passato. Quando il gioco finisce
i guerrieri riposano. È a quel punto che arrivano gli storici,
a trasformare i giochi crudeli di chi non è mai sazio in
menzogne alla moda. Viene dunque scritta una nuova Storia, la quale sarà
annodata da nuovi condottieri su nuove carte, perché il gioco non abbia mai
fine».
“Il
passato non è mai soltanto il passato. Può essere il nostro presente o
addirittura il nostro futuro: tutto dipende dal modo in cui ce ne occupiamo….
Se cerchiamo di seppellire quanto è avvenuto, di dimenticarlo, non faremo altro
che aiutarlo a tornare per ricordarci che è ancora vivo e vegeto”.
(Daša Drndić)
«Romanzo-mondo» che definisce
un’intera mappa dell’esistenza seguendo le cicatrici che le tragedie del
Novecento hanno impresso sulla storia europea, Trieste, della scrittrice
e intellettuale croata Daša Drndić,
è prima di tutto un libro contro l’indifferenza. E questo perché,
mescolando tra loro numeri, dati, elenchi di nomi, forme poetiche, sogni,
esplosioni emotive, descrive, osservato da quella che è stata per secoli
la terra di confine compresa tra Gorizia e Trieste, il contesto nel quale,
nel cuore stesso della cultura occidentale, fu dapprima possibile l’ascesa al
potere di fascisti e nazisti e quindi la costruzione dei campi di
sterminio, l’Olocausto e il massacro di altri milioni di russi, polacchi,
zingari, diversi e oppositori di ogni tipo. Miti nazionali, identità,
guerre si sedimentano per secoli fino a rendere possibile il trionfo
scientifico della macchina di morte nazista. (Guido Caldiron, Il Manifesto 16.6.2015)
Dasa Drndic è una scrittrice croata. Si
laurea in Filologia all'Università di Belgrado, presso la Facoltà di Lingua e
Letteratura Inglese; e completa la sua formazione conseguendo un Master in
Teatro e Comunicazione all'Università dell'Illinois, negli Stati Uniti. Infine,
ottiene un dottorato (approfondendo le connessioni tra il protofemminismo e la
sinistra) alla Facoltà di Scienze Umane e Sociali all'Università di Rijeka.
Oltre ad essere docente universitaria,
la Drndic lavora per anni come editor e produttrice a Radio Belgrado, dando alla
luce oltre trenta sceneggiati radiofonici, venduti anche all'estero.
Il suo curriculum è impressionante: è
stata insegnante di Inglese alla scuola superiore, editor in una casa editrice
di Belgrado, maestra elementare a Rijeka, assistente all'educazione per
l'UNHCR, scrittrice di prosa e poesia per i giornali jugoslavi, traduttrice
dall'inglese; infine lettrice per gli immigrati serbo-croati all'Università di
Toronto.
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