Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

28 ottobre 2011

Per una riflessione intorno alla guerra in Afghanistan


AFGHANISTAN : GUERRA MA NON SOLO GUERRA
Mostra Fotografica
Foto di Carla Dazzi
Video con foto di Mauro Sioli, Ivana Stefani,
Francesca Flumeni
AULA MAGNA LICEO TITO LIVIO
Padova, Riviera dei Ponti Romani
7 – 14 Novembre 2011
inaugurazione: lunedì 7 novembre 2011 alle 16.30
orari apertura:
tutte le mattine, esclusa la domenica, dalle 9.00 alle
13.00
pomeriggio: martedì 8 e mercoledì 9 dalle 15.00 alle
18.00



“Da quando sono nata, non ho mai visto la libertà in
Afghanistan. Ho sperimentato solo crimini, una brutalità
senza fine, sangue versato.
Il mio sogno è di vivere, magari anche un solo giorno, ma
senza fondamentalismo. Vorrei che le nuove generazioni
potessero crescere in un paese moderno, civile.”
- Queste le parole di Zoja, una giovane donna afghana -
Ma l'Afghanistan non è solo guerra - anche se la guerra
è una realtà da decenni presente nella vita
quotidiana della gente - e gli afghani non sono solo
guerrieri o fondamentalisti.
Esiste anche un altro Afghanistan di cui si parla poco, un
paese di donne e uomini che, pur vivendo dentro i
conflitti, cercano soluzioni alternative a quelle basate sui
rapporti di forza e l'uso della violenza.
http://controlaguerra.blogspot.com/

20 ottobre 2011

IN SOLIDARIETA’ CON LE DONNE COLMBIANE DI BUENAVENTURA, VI INVITIAMO A SOTTOSCRIVERE QUESTA LETTERA E A INVIARLA ALL’AMBASCIATA COLOMBIANA IN ITALIA

AMBASCIATA DI COLOMBIA IN ITALIA
VIA PISANELLI, 4
00196 ROMA


Egregio Ambasciatore,
con la presente mi rivolgo a Lei per esprimere la mia profonda preoccupazione per la situazione delle donne che vivono a Buenaventura nella regione Valle del Cauca.

La situazione delle donne viene descritta dettagliatamente in un documento che la MESA DE BUEN TRATO Y PREVENCION DE LAS VIOLENCIAS BASADAS EN GENERO DE BUENAVENTURA ha presentato di recente alle autorità, “Mujeres en Buenaventura punto focal de acciones violentas”: nella città tutti gli attori armati sono presenti (paramilitarii guerriglia, narcotrafficanti, esercito e polizia) con effetti pesanti sulla vita della popolazione: il conflitto armato ha provocato 1520 vittime negli ultimi 3 anni, il 95% delle quali sono afrodiscendenti sotto i 28 anni; c’è un numero preoccupante di sparizioni forzate, che non vengono denunciate per paura; donne che vengono uccise in maniera disumana, mutilate, fatte a pezzi, buttate nei campi; maltrattamenti fisici e psicologici, gravidanze forzate di minorenni, prostituzione forzata. Negli ultimi tre anni ci sono state 63 morti violente, già 12 donne assassinate dall’inizio del 2011, 37 casi di violenza sessuale riportati dalla polizia nel 2010.

Di fronte a questa situazione le organizzazioni delle donne di Buenaventura si sono rivolte alle autorità esigendo che sia fatta giustizia, che i delitti contro le donne non restino impuniti, che le donne possano circolare liberamente senza paura e senza essere minacciate.

Considerando tutto questo Le chiedo di far pervenire alle autorità colombiane con urgenza le seguenti richieste:

- l’adozione di adeguate misure di protezione per la sicurezza delle donne minacciate e in particolare l’adempimento degli impegni assunti in virtù della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti e Doveri di Individui, Gruppi e Istituzioni di Promuovere e Proteggere i Diritti Umani e le Libertà Fondamentali Universalmente Riconosciute, e che si garantisca che le/i difensore/i dei diritti umani possano esercitare il diritto a portare avanti le loro attività senza restrizioni e senza timori di rappresaglie;
- l’applicazione di tutte le leggi nazionali e le convenzioni internazionali relative al riconoscimento dei diritti delle donne;
- che i crimini commessi contro le donne in quanto donne siano riconosciuti come femminicidio e che questo sia assunto nella legge colombiana.

Confidando nella Sua sollecitudine, porgo cordiali saluti

01 ottobre 2011

BASTA GUERRA IN AFGHANISTAN

8 ottobre 2001 – 8 ottobre 2011

DIECI ANNI DI INUTILE GUERRA IN AFGHANISTAN
ORA BASTA!

Dopo l’11 settembre, gli USA e i loro alleati iniziano l’occupazione dell’Afghanistan con
pesanti bombardamenti per:

• “sconfiggere il terrorismo”
• abbattere il regime dei talebani responsabili di aver sostenuto Bin Laden
• riportare la democrazia
• liberare le donne
• ricostruire un paese già devastato da decenni di guerra

Dopo 10 anni:

• la guerra ha stroncato circa 43.000 vite umane;

• i “signori della guerra” occupano governo e parlamento afghani; il governo Karzai
ha varato una legge che garantisce l’amnistia per tutti i crimini di guerra commessi
in Afghanistan negli ultimi vent’anni;
• i Talebani, cacciati dal paese nel dicembre 2001, sono tornati ad avere sempre più
influenza e potere in molte province;
• le condizioni delle donne afghane non hanno registrato alcun tangibile
cambiamento; anzi, in alcune parti del paese la vita è peggiorata: il tasso di
rapimenti, stupri, vendita di ragazze, matrimoni forzati, aggressioni con l’acido,
prostituzione, suicidi (donne di età compresa fra i 18 e i 35 anni si danno fuoco
per liberarsi della loro miseria) è salito a un livello senza precedenti;
• una grave povertà colpisce oltre l’80% della popolazione afgana: mancano case,
scuole, ospedali e lavoro; la produzione di oppio è arrivata a circa il 96% del totale
mondiale.

In 10 anni di intervento militare i soli USA hanno speso più di 487 miliardi di dollari.
Il governo italiano, mentre approva la nuova manovra finanziaria per strozzare ancora di
più il nostro paese, rifinanzia la missione italiana in Afghanistan (con il solo voto
contrario dell’IDV) che nel primo semestre 2011 ha previsto una spesa di 410 milioni di
euro e una presenza di 4.350 soldati.


Raccogliendo la voce delle donne e della società civile afghana
usciamo in piazzetta Garzeria a Padova il 5 ottobre alle 17

per chiedere:

IL RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE E STRANIERE DALL'AFGHANISTAN,
IL CONGELAMENTO DELLE SPESE MILITARI,
IL SOSTEGNO DELLE VERE FORZE DEMOCRATICHE DEL PAESE,
LA COSTITUZIONE DI UN TRIBUNALE INTERNAZIONALE
CONTRO TUTTI I CRIMINALI DI GUERRA AFGHANI


Donne in Nero
Padova, 5 ottobre 2011

http://controlaguerra.blogspot.com/