Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

21 ottobre 2012

SE OGNUNA/O DI NOI FACESSE LA SUA PARTE...


Mentre tutti gli animali fuggivano, un colibrì 

volava in senso contrario con una goccia d’acqua 

nel becco..

“Cosa credi di fare?” Gli chiese il leone.

“Vado a spegnere l’incendio!” Rispose il piccolo 


volatile.


“Con una goccia d’acqua?” Disse il leone con un 





sogghigno di irrisione.

Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose.. “Io 





faccio la mia parte!!

15 ottobre 2012

PALESTINA: NON DIMENTICARE CHI RESISTE



UNA FINESTRA SULLA PALESTINA

voci, sapori, geografie e storie da un paese dimenticato
per aprire una finestra sulla cultura e la storia palestinese
per ridare voce e visibilità ad un popolo che continua a resistere

Ragazzi di Gaza si allenano nel "parkour", uno sport che consiste nel cercare in tutti i modi possibili
di superare gli ostacoli per andare da un luogo A a un luogo B. Sullo sfondo edifici bombardati dall’esercito israeliano (foto di Giorgio Palmera)


Venerdì 19.10.2012, ore 19.00
sala Polis Nova, via Due Palazzi (Altichiero)
“PALESTINA PER PRINCIPIANTI. Educazione sentimentale di un bassista rockabilly” - documentario di Francesco Merini, 2012
® A seguire CENA MEDIORIENTALE a cura di ACS e corti e buoni  (costo 15 euro; prenotazioni a info@acs-italia.it; attenzione: posti limitati!)
Saranno presenti ISMAIL SOBOH di Nablus, EMAD ASFOUR di Gaza e MADIHA SHESHTAWI di Gerico

Mercoledì 31.10.2012, ore 20.45
sala Fronte del Porto, 
via Santa Maria Assunta, Padova
“JAFFA. LA MECCANICA DELL’ARANCIA” - documentario di EYAL SIVAN, 2009

Mercoledì 7.11.2012, ore 20.45
sala Fronte del Porto, 
via Santa Maria Assunta, Padova
“HEART OF JENIN” – documentario di Lior Geller e Marcus Vetter, 2008

Mercoledì 14.11.2012, ore 20.45
sala Fronte del Porto, 
via Santa Maria Assunta, Padova
“TOMORROW'S LAND” – documentario di Andrea Paco Mariani e Nicola Zambelli, 2011
Presenterà il documentario il regista Andrea Paco Mariani.

quattro serate organizzate da: Comunità Palestinese del Veneto, ACS, Agronomi e Forestali Senza Frontiere, Al Quds,ARCI Padova, Associazione per la Pace, Associazione IncontrArci, corti e buoni, Donne in Nero, Perilmondo onlus    


LE SERATE DEL 31.10, 7.11, 14.11 SONO REALIZZATE
Con il patrocinio del C.d.Q 4 Sud Est - Commissione Cultura



10 ottobre 2012

NO ALLE PRODUZIONI BELLICHE E AI MERCANTI DI MORTE

NO ALLA GUERRA
NO ALLE PRODUZIONI BELLICHE ED AI MERCANTI DI MORTE
NESSUN M346 NÉ ALTRA ARMA DEVE ESSERE DATA AD ISRAELE
L’Italia deve recedere dall’accordo di cooperazione con Israele.
Siano riconosciuti i diritti del popolo palestinese.
Siano garantite Pace e Giustizia per tutti i popoli di quella regione.
Un nuovo apartheid merita una nuova mobilitazione.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Sabato 13 Ottobre 2012

presso l’AleniaAermacchi di Venegono-Varese

ritrovo ore 14 in Piazza mercato Via C.Menotti a Venegono Inferiore

Sostenitori della Palestina, pacifisti, antinucleari, tutori dei beni comuni, ambientalisti, oppositori di “grandi opere”e servitù militari, antifascisti, associazioni umanitarie, culturali e sociali, collettivi, reti, lavoratori e rappresentanze sindacali, disoccupati, precari, studenti, tutti uniti in quanto vittime, o dalla parte delle vittime. Troviamoci allora in tanti, arricchiti delle nostre differenze, non violenti, a Venegono davanti ad AleniaAermacchi, così come abbiamo fatto in passato davanti alle basi militari di Comiso, Camp Darby, Vicenza, Solbiate Olona e alle aziende belliche di tutta Italia, così numerose in provincia di Varese.

Per info e adesioni (di associazioni, gruppi e singole persone) invia una mail a: nessunm346xisraele@gmail.com

04 ottobre 2012

Undici anni di guerra


Donne in Nero
movimento internazionale di donne per la pace


AFGHANISTAN
8 OTTOBRE 2001 – 8 OTTOBRE 2012
UNDICI ANNI DI GUERRA

Cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan
pace, disarmo e smilitarizzazione
rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani

L’Italia non avrebbe mai dovuto prendere parte alla guerra in Afhanistan perché lo proibisce l’art. 11 della Costituzione


Con la crisi subiamo il taglio spaventoso della spesa pubblica sociale, ma non di quella militare.

In Italia si spendono per le armi e la guerra:
76 milioni di euro ogni giorno,
3 milioni di euro ogni ora,
50.000 Euro al minuto

Solo per la missione militare in Afghanistan il costo complessivo per il 2012 è di 747 milioni di euro, più euro 23.938,928 al mese per le spese del personale, euro 27.388,466 al mese per le spese di funzionamento (viveri, supporto logistico, ecc) con 4000 soldati e 844 mezzi militari nel teatro di guerra.



DOPO 11 ANNI DI GUERRA

DENUNCIAMO IL FALLIMENTO DI TUTTI GLI OBIETTIVI INIZIALMENTE DICHIARATI: LOTTA AL TERRORISMO, PORTARE DEMOCRAZIA E SICUREZZA,
LIBERARE LE DONNE AFGHANE.

IN REALTA’….

Sono stati uccisi oltre 40.000 civili,i talebani hanno ripreso il controllo dei due terzi del paese,Karzai è stato rieletto con i brogli, il conflitto si è esteso al Pakistan, i signori della guerra e dell’oppio comandano, la povertà colpisce ormai l’80% della popolazione,l’aumento della produzione di oppio è arrivato ormai al 93% di tutto quello prodotto nel mondo, dilaga la corruzione,
La vita delle donne è peggiorata al punto che i suicidi sono aumentati a livelli senza precedenti (donne fra i 18 e i 35 anni si danno fuoco per sottrarsi alla violenza insopportabile del loro destino). Il governo Karzai ha reintrodotto il “Ministero per i Vizi e le Virtù” e ha firmato una legge secondo la quale le donne sciite non possono rifiutare il rapporto sessuale con il marito, non possono andare a scuola, dal medico, al lavoro senza accompagnamento maschile.

Noi Donne in Nero in questi anni abbiamo intrecciato relazioni con Associazioni di donne afghane(RAWA, HAWCA, OPAWC) che sono state una fonte preziosa di testimonianze e ci hanno fatto conoscere la coraggiosa capacità di resistenza non armata delle donne e della popolazione afghana.
Queste donne e le variegate voci della società civile costituiscono la resistenza democratica e nonviolenta del popolo afghano e chiedono il nostro sostegno per ottenere la fine dell’occupazione militare.


Raccogliamo la voce delle donne e della società civile afghana
Chiediamo di

  • METTERE FINE ALLA GUERRA IN AFGHANISTAN
  • RITIRARE LE TRUPE ITALIANE E TUTTE LE TRUPPE
  • TAGLIARE LA SPESA MILITARE
  • NON LASCIARE CHE L’AFGHANISTAN DIVENTI L’ENNESIMA GRANDE BASE MILITARE NATO
  • SOSTENERE LE FORZE DELLA SOCIETA’ CIVILE AFGHANA A PARTIRE DALLE DONNE
  • FAVORIRE LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE FUORI DALLE LOGICHE MILITARI



ottobre 2012