Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

15 aprile 2011

DOMANI , SABATO 16 APRILE ALLE 11, DAVANTI AL MUNICIPIO, 

RICORDIAMO VITTORIO ARRIGONI
 
Questi primi giorni di Aprile ci hanno portato altro dolore: il 4 Aprile è stato assassinato a Jenin Juliano Mer Khamis, attore e regista, impegnato nella costruzione del "Freedon Theatre" per le bambine e i bambini del campo profughi; il 15 Aprile è stato assassinato a Gaza Vittorio Arrigoni, attivista dell'International Solidarity Movement, impegnato nella protezione dei contadini palestinesi e nel far conoscere la realtà di Gaza.
Avevano scelto di stare dalla parte dei palestinesi privati della loro terra e della loro libertà nel segno della nonviolenza e della solidarietà.
 
Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza, a 36 anni, poche ore dopo il suo sequestro, ogni giorno per anni ci ha raccontato, con parole e immagini, indipendenti e imparziali, la vita vera e la lotta per la sopravvivenza di due milioni di persone rinchiuse a Gaza, assediate, bombardate, affamate, umiliate.
Vittorio aveva scelto di stare all’inferno per aiutare chi dall’inferno non poteva andarsene, aveva scelto di rompere il silenzio indifferente sulla Striscia di Gaza, diventata un buco nero nella cronaca e nella politica, una gigantesca macchia oscura nell’etica e nella morale collettiva, impastata di indifferenza e di complicità con l’orrore.
 
Per la fine dell'occupazione, per una giusta pace tra israeliani e palestinesi, per la lotta non violenta dei palestinesi contro il continuo esproprio delle loro terre, contro tutti i fondamentalismi, alimentati dal clima di odio, condividiamo le parole con le quali Vittorio conCludeva i suoi racconti da Gaza :
RESTIAMO UMANI
Donne in Nero
Padova, 16 aprile 2011 

Restiamo umani

Questi primi giorni di Aprile ci hanno portato altro dolore:il 4 Aprile è stato assassinato a Jenin Juliano Mer Khamis, attore e regista, impegnato nella costruzione del "Freedon Theatre"per le bambine e i bambini del campo profughi; il 15 Aprile è stato assassinato a Gaza Vittorio Arrigoni, attivista dell'International Solidarity Movement, impegnato nella protezione dei contadini palestinesi e nel far conoscere la realtà di Gaza.
Avevano scelto di stare dalla parte dei palestinesi privati della loro terra e della loro libertà nel segno della non violenza e della solidarietà.
Per la fine dell'occupazione, per una giusta pace tra israeliani e palestinesi, per la lotta non violenta dei palestinesi contro il continuo esproprio delle loro terre, contro tutti i fondamentalismi, alimentati dal clima di odio, condividiamo le parole con le quali Vittorio conludeva i suoi racconti da Gaza : Restiamo umani

07 aprile 2011

Ricordiamo Juliano Mer Khamis
un arabo, un ebreo, un essere umano

Juliano Mer Khamis, attore e regista israeliano, era figlio di Arna, ebrea
israeliana, fondatrice di una scuola di teatro nel campo profughi palestinese
di Jenin, e di un palestinese di Haifa, Saliba Khamis.
Nel 2006 aveva aperto nel campo profughi di Jenin il “Freedom Theatre”
una scuola di teatro per bambine e bambini palestinesi, uno spazio di
espressione e libertà dove essi potessero “darsi un nuovo orizzonte di senso,
conservare i loro valori di liberazione e non cadere nelle trappole
dell’occupazione e diventare uno specchio del loro nemico. Ma per questo
bisogna costruire un’identità molto forte nelle persone, che non ceda a
sentimenti di vendetta, fatta di valori universali, cultura, consapevolezza e
conoscenza: se qualcuno uccide tua figlia, e tu hai la forza di non uccidere
sua figlia, hai la forza di resistere e mantenere i tuoi valori, allora sarai in
grado di batterli perché sei più forte come essere umano”.
Questa per Juliano era la vera lotta contro l’occupazione israeliana perché
“ciò che l’occupazione sta facendo è distruggere la società”. Ma era anche
la lotta contro ogni fondamentalismo, per “costruire sulla base non della
tradizione e della religione, ma della libertà, di strutture democratiche, di un
alto livello di educazione e della libera opinione, della cultura….
Combattere la tradizione è combattere l’occupazione”.
Questo impegno per la libertà a partire dalle bambine e dai bambini dava
molto fastidio a chi non condivideva il suo sogno di essere “il collegamento,
una porta, una finestra”.
Il 4 aprile Juliano è stato ucciso da un uomo armato con il volto coperto che
l’ha atteso all’ingresso del campo profughi e lo ha freddato con diversi colpi
di arma da fuoco.
TENIAMO VIVO IL SUO RICORDO, IL SUO SOGNO DI LIBERTA’
Donne in Nero, Padova 8 aprile 201