Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

29 ottobre 2015

ANCORA VIOLENZA IN PALESTINA : DICIAMO BASTA!

ANCORA VIOLENZA IN PALESTINA

In meno di un mese, l’escalation di violenze in Palestina ha portato alla morte di decine di persone.

Questa violenza è il risultato di una crescente frustrazione di generazioni di Palestinesi - in particolare giovani e giovanissimi che non hanno più speranza - la cui terra è illegalmente occupata e colonizzata da parte di Israele.

Da 48 anni i palestinesi vivono e resistono fra continue confische delle loro terre, demolizione delle loro case, difficoltà o impossibilità di spostarsi, espansione aggressiva dei coloni israeliani, arresti arbitrari, detenzioni amministrative, torture, maltrattamenti, politiche razziste contro i cittadini israeliani di origine palestinese.

Non possiamo mettere sullo stesso piano - come sovente fanno i maggiori mezzi di informazione - gli oppressi e gli oppressori; equiparare - nel narrare i fatti - gli occupanti e gli occupati.

Diciamo BASTA!


OCCUPAZIONE DEL TERRITORIO PALESTINESE DAL 1946 A OGGI

Non è più tollerabile continuare a collaborare con l’occupazione militare della Palestina

Chiediamo al nostro governo e all’Unione Europea di:

·       Indicare nella illegale occupazione dei Territori Palestinesi ed annessione di Gerusalemme Est, le cause della situazione attuale
·       Condannare con decisione le violazioni del Diritto Internazionale da parte di Israele
·       Bloccare  immediatamente tutte le relazioni militari e di cooperazione con Israele o agenzie di sicurezza israeliane
·       Boicottare il commercio di prodotti delle colonie

La fine della violenza si potrà ottenere solo con la fine dell’occupazione

Manifestiamo in silenzio
a Padova il 2 novembre alle 17 in Piazza Cavour

Donne in Nero 

28 ottobre 2015

Le donne palestinesi di Gerusalemme Est occupata chiedono protezione


Noi donne di Gerusalemme Est occupata chiediamo protezione immediata, perché siamo testimoni e soffriamo di violazioni diffuse e gravi dei diritti umani dei Palestinesi, tra cui aggressioni fisiche e ferimenti, minacce psicologiche gravi e persecuzione da parte dello stato colonialista israeliano e di gruppi di coloni.

Noi insistiamo verso la comunità internazionale perché agisca e difenda i diritti dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi, compreso il diritto a vivere in sicurezza, in mezzo ad attacchi continui, all'uso eccessivo ed indiscriminato del sistema oppressivo israeliano, ad atti di violenza e terrore quotidiani compiuti da civili ebrei isaraeliani, compresi i coloni. Questa brutalità intimorisce la nostra vita, provoca i nostri giovani, producendo volontariamente la morte e danni fisici e psicologici, e sconquassa e mutila le membra della nostra comunità.

Noi, un gruppo di donne, madri, sorelle, figlie e giovani donne palestinesi - e a nome della “Jerusalemite Women’s Coalition”- chiediamo alla comunità internazionale di proteggere le nostre famiglie, comunità e bambini. Noi chiediamo la protezione della nostra sicurezza fisica quando siamo nelle nostre case, quando camminiamo nel nostro quartiere, per raggiungere le scuole, le cliniche, i luoghi di lavoro e di culto.
Noi chiediamo protezione, perchè ci sentiamo spiazzate anche in casa, quando soldati israeliani, coloni armati, pattuglie di frontiera e polizia invadono le nostre case, attaccano le nostre famiglie, frugano i nostri corpi, e ci terrorizzano tutti.

Noi, donne di Gerusalemme Est occupata ci sentiamo orfane, senza alcuna protezione da parte dell'Autorità palestinese o della comunità internazionale, mentre lo stato israeliano riempie di terrore le nostre case, le nostre istituzioni scolastiche e gli spazi pubblici. L'imposizione da parte dello Stato di una punizione collettiva e di sanzioni invade non solo il nostro spazio fisico e i nostri corpi, ma anche il nostro animo. Noi viviamo in condizioni di paura e di orrore, non sapendo come far fronte al potere onnipotente dell'entità coloniale altamente tecnologizzata, e ad uno stato israeliano militarizzato che normalmente uccide dei Palestinesi nelle strade. I Palestinesi di Gerusalemme Est occupata sono stati abbandonati, sottomessi alla politica discriminatoria di uno stato violento e del suo apparato di sicurezza e di polizia.
L'attuale violenza politica e l'assenza di qualsiasi protezione, giacché l'apparato di sicurezza israeliano protegge soltanto gli Ebrei, compromette la sicurezza delle donne e i loro diritti economici, sociali, psicologici e fisici, nonché la sicurezza dei bambini e degli uomini. Noi chiediamo protezione e l'applicazione della risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza sulle donne, la pace e la sicurezza, ed insistiamo affinché i difensori dei diritti umani proteggano la nostra comunità dalla macchina di oppressione israeliana. I nostri figli devono poter arrivare alle loro scuole in pace e sicurezza, e i nostri congiunti e i nostri vecchi devono essere in grado di raggiungere i loro luoghi di lavoro, i servizi sanitari e i servizi sociali in tutta sicurezza. Noi pretendiamo di poter camminare nelle strade senza temere gli attacchi dell'apparato di sicurezza israeliano e i suoi coloni armati.
Noi chiediamo la protezione delle donne e delle ragazze, che sono particolarmente vulnerabili a diverse forme di violenza di stato e di atrocità di massa. Lo strangolamento economico dei palestinesi da parte dei poteri coloniali israeliani, che fino ad ora ha portato ad una dipendenza totale dall'entità israeliana, continua a tenere in trappola la vita dei Palestinesi. La femminizzazione della povertà e lo strangolamento economico dei Palestinesi a Gerusalemme Est occupata riduce i Palestinesi alla schiavitù. La femminizzazione della schiavitù nelle colonie è evidente quando si vedono donne palestinesi diventate lavoratrici domestiche umiliate, controllate ed oppresse nelle entità israeliane pubbliche e private.

Noi sappiamo che il diritto umanitario tenta di sfidare la disumanità insita nelle guerre e la criminalità coloniale esigendo dagli attori internazionali di proteggere i civili. Il diritto umanitario internazionale suggerisce dei limiti morali all'esercizio del potere nelle situazioni di violenza di massa. Lo scopo principale del diritto umanitario internazionale è soprattutto di proteggere e aiutare le vittime della violenza.

Noi, donne di Gerusalemme Est occupata siamo politicamente orfane. Siamo vittime senza protezione, dato che l'Autorità palestinese non ha il diritto di proteggerci nella nostra città, e lo Stato israeliano ci tratta come delle terroriste che debbano essere umiliate, attaccate, violentate e controllate. La guerriglia statale utilizzata a Gersusalemme Est occupata, che si tratti di attacchi contro i Palestinesi nelle strade, di pestaggi di giovani e vecchi, di attacchi contro bambini che vanno o vengono da scuola, di invasioni di coloni violenti nei nostri quartieri e nelle nostre case, del controllo della nostra vita, dell'acqua, dei telefoni portatili, di internet, della mobilità, della salute, dell'economia, e l'accesso ad altre risorse, ci ha piazzato in gabbie umane - segregate, controllate da leggi israeliane ed una teologia della sicurezza, nell'impossibilità di sapere cosa anticipare e ciò che succederà poi. Dovendo sopportare tutte le difficoltà sopra descritte, che sono aumentate di grado per le decisioni del governo israeliano e dall'altra parte ignorate da una amnesia globale,
NOI CHIEDIAMO PROTEZIONE ED AZIONI URGENTI PER PREVENIRE ALTRE ANGOSCE, SRADICAMENTI, DEMONIZZAZIONI E SOFFERENZE.

Firmato da Jerusalemite Women’s Coalition /Al-tajamo’ Al-nasawiy Almaqdasy.
La Coalizione comprende un gruppo di donne di ONG e di femministe di Gerusalemme Est di tutte i gruppi sociali .

Gerusalemme 24.10.2015


03 ottobre 2015

2 ottobre sotto la pioggia nella città di Antenore

NONVIOLENZA oggi vuol dire anche ACCOGLIENZA.

Abbiamo voluto ribadirlo ieri a Padova in piazza Antenore:



secondo la leggenda, questa è la sua tomba