Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

20 dicembre 2016

CI SARA' UN ANNO NUOVO?

Viene voglia di non farli più gli auguri dopo anni che ci si augura un anno nuovo, di pace, giustizia e chi più ne ha più ne metta… e poi l'anno nuovo è come quello vecchio se non peggio.
Ma non è del tutto vero perché c'è chi continua a lottare, a resistere, a infilare granellini di sabbia nelle mostruose macchine di guerra.
E allora facciamoci gli auguri, auguriamoci di non rinunciare a ridere, a cantare, a lottare, cominciando ogni giorno da noi stesse, auguriamoci di rimanere un essere umano.

"Un anno è passato e qui non si respira
un anno è passato col dolore in tasca
un anno rapinato da un male oscuro
passando scavalcando ante scardinate
siamo stanchi di parlare al vento
stanchi di portare il lutto del mondo
nell'intimo dell'occhio dietro la parola
stanchi siamo come figli infranti
che la rivolta ammanta di silenzio
ma non abbiamo non abbiamo, no
non abbiamo rinunciato a ridere
e ogni giorno anche a cantare
e ogni mattino anche a lottare
e ogni sera ad incidere parole
sul corpo della vita che passa."

Toni Maraini


"Però si deve sapere per quali motivi si lotta, e si deve cominciare da noi stessi, ogni giorno da capo"

Etty Hillesum


“... Ne hai ora abbastanza come auguri per l'anno nuovo? Procura allora di rimanere un essere umano. Rimanere un essere umano è la cosa principale. E questo vuol dire rimanere saldi e chiari e sereni, sì sereni malgrado tutto, perché lagnarsi è segno di debolezza.
Rimanere umani significa gettare con gioia la propria vita "sulla grande bilancia del destino" quando é necessario farlo, ma nel contempo gioire di ogni giorno di sole e di ogni bella nuvola; ah, non so scrivere una ricetta per essere umani, so soltanto come si è umani...”.


[Da Rosa Luxemburg, Lettere 1893-1919,  un frammento di una lettera scritta dal carcere il 28 dicembre 1916]