Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

27 ottobre 2016

IL 4 NOVEMBRE NON È UNA FESTA


Il prossimo 4 novembre ancora una volta sarà celebrata la “festa” delle Forze Armate.

Per noi non è una festa. La partecipazione italiana alle guerre degli ultimi 26 anni, malgrado gli obiettivi dichiarati, ha creato nuovi nemici e non ha prodotto per le popolazioni aggredite né pace, né garanzia di diritti, né progressi di libertà, ma neanche maggiore sicurezza per noi aggressori.
Ricordiamo di quali guerre si è trattato, in violazione dell’articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti:

Ø 17 gennaio 1991: l’Italia interviene nella guerra all’Iraq (prima guerra del Golfo) 
Ø      11 dicembre 1992: l’Italia si aggrega agli USA nella guerra in Somalia

Ø   24 marzo 1999: l’Italia partecipa alla guerra del Kosovo bombardando la Serbia

Ø        7 ottobre 2001: l’Italia partecipa alla guerra in Afghanistan… che continua…

Ø    20 marzo 2003: l’Italia interviene nella guerra all’Iraq (seconda guerra del Golfo)

Ø    27 marzo 2011: l’Italia si aggrega alla guerra della NATO per bombardare la Libia.


La produzione e la vendita di armi continuano ad aumentare nonostante la crisi che ha colpito gli altri settori dell’economia e produce pesanti tagli nelle spese sociali.
Eppure anche l’Unione Europea sta esaminando la proposta di sostenere economicamente le industrie belliche: proprio il 10 novembre politici e mercanti di armi si riuniranno a porte chiuse a Bruxelles su questo tema.
L’Unione Europea dovrebbe promuovere la pace, non dare sussidi all'industria delle armi!
Cittadine e cittadini europei manifesteranno il loro dissenso in modo organizzato e non violento, per dichiarare che: “I mercanti d’armi non sono benvenuti a Bruxelles.”



Oggi la spesa militare italiana ammonta, secondo i dati ufficiali della Nato, a circa 20 miliardi di euro nel 2016… in media 55 milioni di euro al giorno… Stando comunque ai dati della Nato, l’Italia spende in un solo giorno per il militare più di quanto ha destinato il governo per l’emergenza terremoto (50 milioni).

06 ottobre 2016

DALLA PARTE DI CHI FUGGE


Migliaia di persone fuggono dalla guerra, dalle dittature e dalla miseria, affrontano la morte in cerca di salvezza

PERCHE' STUPIRSI ?

Finché continueremo a produrre e a vendere armi a regimi dittatoriali e belligeranti, finché continueremo a partecipare a guerre bombardando popolazioni inermi, finché continueremo a contrabbandare per missioni umanitarie e di pace i nostri interventi militari, finché continueremo a stringere accordi commerciali iniqui e predatori, finché continueremo a inquinare il nostro pianeta desertificando interi territori, le persone saranno costrette a fuggire.

Fuggono come siamo fuggite e fuggiti noi solo pochi decenni fa.
Rischiano la vita e spesso incontrano la morte.
Raramente arrivano liberi di scegliere qualcosa per la propria vita, più spesso vengono bloccati, rinchiusi in campi di concentramento, respinti anche con la violenza.

I governi e la politica, pur responsabili di queste tragedie, non fanno nulla per affrontarne le cause, ma mercanteggiano sul numero delle vite da accogliere o da respingere verso gli inferni da cui tentano di scappare.


Ma cambiare strada è possibile, basterebbe fare azioni concrete, ad esempio:
-       non fare accordi né vendere armamenti a paesi che calpestano i diritti umani e fomentano conflitti armati;
-       bloccare la cosiddetta “missione sanitaria Ippocrate” in Libia, che è chiaramente l’ennesimo intervento militare;
-       diminuire drasticamente le spese militari;
-       non inviare l’ambasciatore in Egitto finché non si farà luce sull’assassinio di Giulio Regeni;
-       progettare e organizzare un’accoglienza rispettosa dei diritti umani e delle sofferenze di chi ha intrapreso viaggi lunghi e dolorosi rischiando la vita.
  
Per ribadire la nostra solidarietà a chi fugge e a chi accoglie
saremo in piazza Cavour mercoledì 12 ottobre alle 17.30

FERMARE LA VENDITA DI ARMI E LE GUERRE,
NON chI FUGge da miseria, dittature e guerre !



Donne in Nero
Padova, 12 ottobre 2016

donneinnero.padova@gmail.com