Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

30 aprile 2014

CAMMINIAMO per la PACE dalle CASERME ai PARCHI


Prima edizione della MARCIA PER LA PACE  a Padova
11 Maggio 2014  ritrovo di fronte a Palazzo Moroni ore 10



Perché una Marcia a Padova?
 Vogliamo creare un primo appuntamento per avviare percorsi di Pace,
per uscire dall’indifferenza, dal silenzio, per gridare
basta con le guerre, le violenze,
l’impoverimento e la distruzione di risorse naturali.

Questi percorsi devono far parte della nostra vita quotidiana, a partire proprio dai luoghi in cui viviamo, per dare la possibilità a tutti di essere protagonisti di iniziative di pace, di partecipare ai processi di trasformazione del mondo, riaffermare i diritti umani, la democrazia, la solidarietà.

Questa Marcia cade in un anno molto speciale: a 100 anni dalla “inutile” strage della prima guerra mondiale, a 22 anni dalla guerra nell’ex Jugoslavia, a pochi mesi dalle tragedie di Lampedusa, con tanti conflitti in corso in tante parti del mondo.
Per questo è necessario che l’Italia, l’Europa, l’ONU si facciano carico delle migliaia di persone che subiscono violenze, con gli strumenti da tempo richiesti:
i Corpi di intervento civile di pace, le azioni nonviolente, la cooperazione internazionale.

A Padova da molti anni il Consiglio Comunale ha dichiarato che la città è
                                                    CITTà PER LA PACE
Inoltre, sempre il Consiglio Comunale, nel 2012 ha approvato un Ordine del giorno
CONTRO L’ACQUISTO DEI CACCIABOMBARDIERI F35.

A Padova ci sono numerose caserme e aree militari inutilizzate o parzialmente utilizzate: palazzi storici di notevole valore artistico e culturale, ampie aree vuote e a volte degradate, che potrebbero essere messe a disposizione della città (le caserme Romagnoli, Salomone, Piave, il Tribunale militare,  l’Ospedale militare, il Circolo ufficiali, il Centro sportivo militare, la caserma Prandina che da 40 anni vede cittadini, comitati e amministratori battersi per avere la realizzazione di un grande Parco così come previsto del PRG del lontano 1957).
In molte città (Pisa, Milano, Venezia, Fano, Roma...) e Comuni vicini come Albignasego e Vigodarzere stanno convertendo ad usi civili aree ex-militari .


Affinché Padova sia non solo a parole una città di pace,
riteniamo importante partire dal nostro territorio, dai nostri bisogni
per costruire assieme una CITTà DIVERSA:
realizzare spazi verdi, luoghi di incontro, spazi per attività sociali, culturali e ricreative.

Chiediamo che il Comune si attivi affinché gli spazi ex-militari, a partire dalla Caserma Prandina e dalla Caserma Romagnoli, si trasformino in aree a servizio della Comunità: un parco, una piazza di quartiere… evitando speculazioni edilizie, o che siano trasformati in parcheggi o grandi strutture commerciali.




                                                



Partecipiamo alla MARCIA per la PACE in tanti, per rendere visibile il popolo della pace, per essere protagonisti di una prima giornata per la PACE, per la DIFESA e lo SVILUPPO dell’AMBIENTE, per il SOSTEGNO ai DISAGI SOCIALI ed ECONOMICI che COLPISCONO OGGI MOLTE FAMIGLIE e MOLTE PERSONE.



IN MARCIA DUNQUE, SIAMO TUTTE E TUTTI INVITATI CON CARTELLONI, BANDIERE, STRISCIONI E CON …..TANTA FANTASIA



Partiremo dal Municipio - ritrovo di fronte a Palazzo Moroni alle ore 10 - per giungere alla Caserma Romagnoli a Chiesanuova dove si concluderà la Marcia.


Promotori:
Associazione per la Pace, A.C.S., A.N.P.I., Donne in Nero, Legambiente, Mani Tese, M.I.R., Perilmondo onlus, Studenti Per-UDU, Rete degli studenti medi, CGIL Padova


Adesioni:
ACLI di Padova, Agronomi e Forestali Senza Frontiere, Amici dei Popoli, Amissi del Piovego, Associazione Culturale Movimentamente, Associazione per la Decrescita, Associazione Incontrarci, Associazione Studenti Universitari, ARCI, Biorek, Beati i Costruttori di Pace, Centro Diritti Umani-Università di Padova, Circolo Wigwam Il Presidio, CGIL Veneto, Funzione Pubblica CGIL Veneto, Comitato Piazza San Carlo, Comitato Cave Chiesanuova, Giuristi Democratici di Padova "Giorgio Ambrosoli", Jonathan Cooperativa Sociale, Libera Giovani, Osteria di Fuori Porta, Rete Radié Resch, Rete di architetti urbanisti “Città amica", Xena


Per adesioni ed informazioni contattare:

Associazione per la Pace:    assopacepadova@gmail.com   cell. 3395094489
Legambiente:                        circolo@legambientepadova.it,  tel 049.8561212
M.I.R.:                                    mirsezpd@libero.it

20 aprile 2014

SEMPRE DISOBBEDIENTI ALLA GUERRA




Tutti i giorni

La guerra non viene più dichiarata,
ma proseguita. L'inaudito
è divenuto quotidiano. L'eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
è trasferito nelle zone del fuoco.
La divisa di oggi è la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.

Viene conferita
quando non accade più nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico è divenuto invisibile
e l'ombra d'eterno riarmo
ricopre il cielo.

Viene conferita
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all'amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l'inosservanza
di tutti gli ordini.

INGEBORG BACHMANN - 1957

18 aprile 2014

25 aprile contro la guerra e la militarizzazione


ARENA DI PACE 2014

25 aprile 2014, all'Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione.

La resistenza oggi si chiama nonviolenza
La liberazione oggi si chiama disarmo

L'Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.
Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.

Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civiltà, ma continua ad essere tra le prime 10 potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti più dispendiosa della storia.

Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l’intero progetto Joint Strike Fighter supererà i 50 miliardi di euro; il nostro paese, inoltre, “ospita” 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) che si stanno ammodernando, al costo di 10 miliardi di dollari, in testate nucleari adatte al trasporto sugli F-35.

Gli armamenti sono distruttivi quando vengono utilizzati e anche quando sono prodotti, venduti,  comprati e accumulati, perché sottraggono enormi risorse al futuro dell’umanità, alla realizzazione dei diritti sociali e civili, garanzia di vera sicurezza per tutti.

Gli armamenti non sono una difesa  da ciò che mette a rischio le basi della nostra sopravvivenza e non saranno mai una garanzia per i diritti essenziali della nostra vita – il diritto al lavoro, alla casa e all'istruzione, le protezioni sociali e sanitarie, l'ambiente, l'aria, l'acqua, la legalità e la partecipazione, la convivenza civile e la pace; e inoltre generano fame, impoverimento, miseria, insicurezza perché sempre alla ricerca di nuovi teatri e pretesti di guerra; impediscono la realizzazione di forme civili  e nonviolente di prevenzione e gestione dei conflitti che salverebbero vite umane e risorse economiche.

Per immaginare e costruire già oggi un futuro migliore è indispensabile, urgente, una politica di disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante.



Per questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarietà, del volontariato, dell'impegno civile,  che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi parteciperà di assumersi la responsabilità di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

Scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilità e della partecipazione per disarmarci e disarmare l'economia, la politica, l'esercito.