Donne
in Nero
movimento
internazionale di donne per la pace
AFGHANISTAN
8 OTTOBRE 2001
– 8 OTTOBRE 2012
UNDICI ANNI DI
GUERRA
Cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan
pace,
disarmo e smilitarizzazione
rispetto
della vita, della dignita' e dei diritti umani
L’Italia
non avrebbe mai dovuto prendere parte alla guerra in Afhanistan
perché lo proibisce l’art. 11 della Costituzione
Con
la crisi subiamo il taglio spaventoso della spesa pubblica sociale,
ma non di quella militare.
In
Italia si spendono per le armi e la guerra:
76
milioni di euro ogni giorno,
3
milioni di euro ogni ora,
50.000
Euro al minuto
Solo
per la missione militare in Afghanistan il costo
complessivo per il 2012 è di 747 milioni di euro, più
euro 23.938,928 al mese per le spese del personale, euro 27.388,466
al mese per le spese di funzionamento (viveri, supporto logistico,
ecc) con 4000 soldati
e 844 mezzi militari nel teatro di guerra.
DOPO 11
ANNI DI GUERRA
DENUNCIAMO IL
FALLIMENTO DI TUTTI GLI OBIETTIVI INIZIALMENTE DICHIARATI: LOTTA AL
TERRORISMO, PORTARE DEMOCRAZIA E SICUREZZA,
LIBERARE LE DONNE
AFGHANE.
IN
REALTA’….
Sono
stati uccisi oltre 40.000 civili,i talebani hanno ripreso il
controllo dei due terzi del paese,Karzai è stato rieletto con i
brogli, il conflitto si è esteso al Pakistan, i signori della guerra
e dell’oppio comandano, la povertà colpisce ormai l’80% della
popolazione,l’aumento della produzione di oppio è arrivato ormai
al 93% di tutto quello prodotto nel mondo, dilaga la corruzione,
La
vita delle donne è peggiorata al punto che i suicidi sono aumentati
a livelli senza precedenti (donne fra i 18 e i 35 anni si danno
fuoco per sottrarsi alla violenza insopportabile del loro destino).
Il governo Karzai ha reintrodotto il “Ministero per i Vizi e le
Virtù” e ha firmato una legge secondo la quale le donne sciite non
possono rifiutare il rapporto sessuale con il marito, non possono
andare a scuola, dal medico, al lavoro senza accompagnamento
maschile.
Noi
Donne in Nero in questi anni abbiamo intrecciato relazioni con
Associazioni di donne afghane(RAWA, HAWCA, OPAWC) che sono state una
fonte preziosa di testimonianze e ci hanno fatto conoscere la
coraggiosa capacità di resistenza non armata delle donne e della
popolazione afghana.
Queste
donne e le variegate voci della società civile costituiscono la
resistenza democratica e nonviolenta del popolo afghano e chiedono il
nostro sostegno per ottenere la fine dell’occupazione militare.
Raccogliamo
la voce delle donne e della società civile afghana
Chiediamo
di
- METTERE FINE ALLA GUERRA IN AFGHANISTAN
- RITIRARE LE TRUPE ITALIANE E TUTTE LE TRUPPE
- TAGLIARE LA SPESA MILITARE
- NON LASCIARE CHE L’AFGHANISTAN DIVENTI L’ENNESIMA GRANDE BASE MILITARE NATO
- SOSTENERE LE FORZE DELLA SOCIETA’ CIVILE AFGHANA A PARTIRE DALLE DONNE
- FAVORIRE LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE FUORI DALLE LOGICHE MILITARI
ottobre 2012
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