Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

20 gennaio 2013

sessismo e razzismo


Buongiorno,

 La storia piuttosto impressionante qui sotto riportata è importante come illustrazione di una sfaccettatura del razzismo israeliano raramente discussa. La versione inglese della storia, va notato, usa un linguaggio piuttosto edulcorato, parlando di donne “incoraggiate ad accettare” di prendere iniezioni di controllo di natalità. L’originale in ebraico dice più chiaramente che le donne erano in fondo forzate a prendere le punture.

Chi conosca l’ebraico e voglia ricevere un doppio choc in una sola volta può seguire il link della versione della storia in ebraico e leggere i commenti dei lettori. Molti di loro, di fatto dei più popolari tra di loro, esprimono un sostegno entusiasta per la politica qui sotto descritta, impiegando ragionamenti razzisti senza la minima ambiguità (se “ragionare” è la parola giusta per questo). A questo assomiglia l’opinione pubblica in Israele, oggi. 

Grazie,

Sergeiy.


 

Perché il tasso di natalità della comunità etiope in Israele diminuisce? 

Le donne dicono che aspettando nei campi di transito in Etiopia sono state incoraggiate ad accettare iniezioni di prodotti di controllo di natalità di lunga durata.

 

Di Talila Nesher  - 9 Dicembre  2012

 

Le donne che  sono migrate dall’Etiopia in Israele otto anni fa, dicono che avevano detto loro che non sarebbero state autorizzate a venire in Israele a meno di accettare una iniezione del prodotto di controllo di natalità di lunga durata Depo Provera, secondo un rapporto d’indagine presentato ieri al Programma di educazione della Televisione israeliana “Vacuum”.

Le donne dicono che aspettando in campi di transito in Etiopia per emigrare, sono state poste in laboratori di pianificazione familiare dove le si è incoraggiate ad accettare l’iniezione – un accusa negata al tempo stesso dal Joint, il Comitato congiunto di distribuzione che dirige le cliniche, e dal ministero della Salute. 

 

“Noi abbiamo detto che non volevamo l’iniezione. Loro ci hanno detto, se voi non volete andare in Israele. E anche non sarete ammesse nell’ufficio del Joint (Comitato congiunto americano di distribuzione), non riceverete assistenza né cure mediche. Avevamo paura …non avevamo scelta. Senza di loro e il loro aiuto, non potevamo andarcene. Quindi abbiamo accettato l’iniezione. È unicamente con il loro permesso che si era autorizzate a partire”, ha ricordato Emawayish, qui è emigrata dall’Etiopia, otto anni fa. Era una delle 35 donne i cui racconti sono stati raccolti da Sebba Reuven, che raccontano come sono state incoraggiate e minacciate fino ad accettare il prodotto iniettabile di controllo di natalità. 

 

Il tasso di natalità nella popolazione etiope immigrata in Israele e caduto di quasi il 20% (“quasi del 50% nella versione in ebraico) in 10 anni. Secondo il rapporto, le donne ricevevano iniezioni di Depo Provera nei laboratori del planning familiare nei campi di transito, una pratica continuata une volta arrivate in Israele. Le donne intervistate per l’indagine hanno riferito che si era detto loro nei campi di transito che avere più figli avrebbe reso la loro vita più difficile in Etiopia e in Israele, e anche che si sarebbe loro vietato di venire in Israele se rifiutavano.

 

Il Joint ha detto in risposta a “Vacuum” che i laboratori di planning familiare figuravano fra i servizi che forniva alle immigranti, che imparavano a distanziare la nascita dei loro figli, “ma non consigliamo loro di avere delle piccole famiglie. È una questione di scelta personale, ma diciamo loro che è possibile. Le affermazioni delle donne secondo le quali ‘il rifiuto dell’iniezione le escluderebbe da cure mediche e aiuti economici e minacciava la loro possibilità di immigrare in Israele’ sono fesserie. L’équipe medica non interviene direttamente né indirettamente nell’aiuto economico e il Joint non è coinvolto nelle procedure di aliyah. Riguardo all’uso di Depo Provera, studi dimostrano che è la forma di controllo di natalità più popolare fra le donne etiopi” ha detto il Joint.

 

Nella sua risposta a “Vacuum”, il ministero della Salute ha detto che non aveva «raccomandato o cercato di incoraggiare l’utilizzo di Depo Provera e che se queste iniezioni sono state utilizzate, era contro la nostra posizione. Il ministero della Salute fornisce consulenze familiari nel quadro della sezione clinica di neonati e questa opinione è fornita anche dai medici delle organizzazioni di mantenimento della salute”.

 

L’Agenzia Ebraica che è responsabile per l’emigrazione ebraica dall’estero, ha detto in risposta che essa adotta una visione rigorosa di ogni sforzo di interferire nei processi di planning familiare di immigranti etiopi, aggiungendo che “mentre l’Agenzia ebraica non ha mai avuto laboratori di planning familiare per questo gruppo in Etiopia o in centri di assorbimento di immigranti in Israele, il campo di transito di immigranti a Gondar, come segnala l’inchiesta, era precedentemente gestito da altre agenzie”. 

Nessun commento:

Posta un commento