http://www.thefreedomtheatre.org/
https://www.facebook.com/thefreedomtheatre?fref=ts
The Freedom Theatre è un coraggioso progetto, attivo nel
campo profughi di Jenin, in Palestina, dal 2006.: è la prima scuola di teatro,
costruita nel difficilissimo contesto dell’occupazione israeliana, il cui scopo
è creare e alimentare un movimento che non si esprima con le armi ma attraverso
l’arte, un’alternativa quotidiana alla violenza armata, rivolta soprattutto alle nuove generazioni, a
cui si offre uno spazio aperto, dove potersi esprimere creativamente e
liberamente.
“Questo teatro si
chiama Freedom Theatre perché non avremo libertà senza cultura. Senza
immaginazione. L’unica cosa che abbiamo capito in quarant’anni di guerra è che
né noi né gli israeliani possiamo vincere militarmente. Non esistono opzioni
militari qui, solo opzioni politiche. Noi siamo troppo deboli, ma loro non
possono cancellarci. Assassinarci tutti. E allora la sola vera arma rimasta è l’immaginazione.
Io non ho che questo. La capacità di immaginare un futuro diverso per i
palestinesi.”
(da un’intervista a
Zakaria Zubeidi, che attraverso questa esperienza, ha lasciato la lotta armata
ed è diventato attivista di prima linea del Teatro)
L’idea del teatro risale al lavoro e
alle attività di Arna Mer Kamis, israeliana, sposata con un palestinese, che
durante la prima Intifada aveva fondato lo “Stone Theatre” (Teatro delle
Pietre) poi distrutto dagli israeliani.
Nelle sue intenzioni doveva essere prima di tutto un modo per togliere i
bambini e le bambine dalla strada, per allontanarli dal circolo di violenza
innescato da anni di occupazione. Fare teatro era la sua cura per i traumi
infantili, così diffusi in quel contesto, ed un coraggioso tentativo di
restituire una qualche normalità a un’infanzia sofferente.
Purtroppo, dei giovani attori del
Teatro delle Pietre, in pochi si sono salvati, il teatro è stato distrutto e Arna non c’è più. Tutto il
lavoro comunque è documentato in “Arna’s Children”, film realizzato da Juliano,
figlio di Arna, che si definiva palestinese ed ebreo, ed ha continuato il
tenace lavoro della madre,
creando un nuovo teatro, appunto il
“Freedom Theatre”.
“Non siamo il teatro
nel senso tradizionale - diceva - usiamo tutti i mezzi dell’arte, prima per
comunicare con il mondo, poi per ricostruire l’identità perduta. Chi siamo?
Dove stiamo andando? Cosa pensiamo? Perchè siamo in questa situazione? Quale
tipo di indipendenza vogliamo e come possiamo costruire identità senza cultura?
C’è bisogno di un
riflesso di se stessi. E’ così che si costruisce il sé: riflettendo se stessi
su uno schermo, nelle pagine di un libro, creando un dibattito, un dialogo…”.
Purtroppo il
4 aprile 2011 Juliano viene ucciso a Jenin con 5 colpi di pistola. Il
suo assassino è ancora sconosciuto, certamente era qualcuno che voleva uccidere il teatro come
forma di RE-ESISTENZA, l’unica che può permettere di costruire un futuro di
Pace, Cultura, Libertà.
Ma il lavoro del teatro continua
nella direzione iniziale grazie all’impegno di tanti artisti, operatori e anche
sostenitori, ma soprattutto per il desiderio di tanti bambini/e e di tanti
giovani.
Quest’anno
la compagnia è stata invitata a partecipare all’estate culturale di
Bologna, il 13 e il 14 luglio. Purtroppo i fondi messi a loro
disposizione non sono sufficienti per coprire tutte le spese; chi volesse contribuire può farlo sul c/c bancario:
IBAN IT 50 O 03127 74610
00000 0001527 intestato ad Assopace Palestina - causale Jenin
Invitiamo
tutte e tutti – e in primo luogo chi ama e fa teatro - a sostenere il Freedom
Theatre, a tutti i livelli: sicuramente economico, ma anche con una concreta
CONDIVISIONE di un CORAGGIOSO PROGETTO dal forte valore simbolico, che
riteniamo valido per tutti noi, per tutti i popoli, in tutti i paesi del mondo.
"Il
Freedom Theatre crede che il teatro e le arti abbiano un ruolo cruciale per la
creazione di una società libera e sana” (Juliano Mer Khamis)
Donne in Nero
http://donneinnero.blogspot.it/
donneinnero.padova@gmail.com
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