Il 27 gennaio ricorda la
data in cui, nel 1945, venne liberato il campo di sterminio di Auschwitz, uno
dei luoghi più tragici dell'olocausto nazifascista che portò allo sterminio di
6 milioni di ebrei, 500.000 rom e sinti, oltre a migliaia di comunisti,
lesbiche, gay e transessuali, malati di mente, pentecostali, testimoni di
Geova, russi, polacchi e altre popolazioni slave.
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una
donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il
grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole…..
(Primo Levi - 10 gennaio 1946)
“E’ avvenuto, quindi può accadere di
nuovo…..può accadere dappertutto”
Primo Levi
RICORDARE OGGI VUOL DIRE BASTA GUERRE, BASTA MURI O BARRIERE
E’
calato il silenzio sulla Siria, sulla tragedia dei suoi abitanti, è calato il silenzio anche su altre
aree geografiche dove i conflitti e le violenze si accaniscono sulle
popolazioni civili, prive di qualsiasi diritto, nel Vicino e nel Lontano
Oriente, in Africa e anche in paesi europei. I conflitti spesso
restano al centro dell’interesse dei mass-media solo quando si scatenano
tragedie di particolare gravità, ma per breve tempo senza che vengano
approfondite le cause e gli interessi politico/economici che li hanno
scatenati.
Le guerre, le violenze, lo sfruttamento economico spingono poi migliaia e
migliaia di persone a fuggire dai loro paesi cercando salvezza in Europa,
un’Europa che non riesce a dare un’accoglienza rispettosa della dignità degli
esseri umani, ma innalza barriere e pensa solo a bloccare e respingere.
Non
dimentichiamo però che queste tragedie,
le cui cause, per gran parte, derivano dal nostro modello economico, non sarebbero possibili senza consenso,
complicità o indifferenza diffusa. Perciò è necessario che
ciascuna e ciascuno di noi si assuma invece la responsabilità di prestare
attenzione e sentire che quanto succede ci riguarda.
RICORDARE VUOL DIRE evitare
che questi orrori si ripetano
E’ anche nostra responsabilità costruire
alternative di pace, lavorando giorno dopo giorno per cercare di inceppare i meccanismi
della produzione e dell'uso delle armi, delle politiche di guerra, di conquista
e sfruttamento, della esasperazione delle ingiustizie nel nostro paese e in
ogni parte del mondo.
Ritroviamoci in via 8 febbraio a Padova, davanti al
municipio,
alle ore
17,30
per non rimanere oggi in silenzio come allora
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