Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

24 gennaio 2017

27 gennaio Giornata della Memoria PER RICORDARE, PER NON RIMANERE ANCHE OGGI IN SILENZIO

Il 27 gennaio ricorda la data in cui, nel 1945, venne liberato il campo di sterminio di Auschwitz, uno dei luoghi più tragici dell'olocausto nazifascista che portò allo sterminio di 6 milioni di ebrei, 500.000 rom e sinti, oltre a migliaia di comunisti, lesbiche, gay e transessuali, malati di mente, pentecostali, testimoni di Geova, russi, polacchi e altre popolazioni slave.

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole…..
(Primo Levi - 10 gennaio 1946)

“E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo…..può accadere dappertutto
Primo Levi  




RICORDARE OGGI VUOL DIRE BASTA GUERRE, BASTA MURI O BARRIERE

E’ calato il silenzio sulla Siria, sulla tragedia dei suoi abitanti, è calato il silenzio anche su altre aree geografiche dove i conflitti e le violenze si accaniscono sulle popolazioni civili, prive di qualsiasi diritto, nel Vicino e nel Lontano Oriente, in Africa e anche in paesi europei. I conflitti spesso restano al centro dell’interesse dei mass-media solo quando si scatenano tragedie di particolare gravità, ma per breve tempo senza che vengano approfondite le cause e gli interessi politico/economici che li hanno scatenati.
Le guerre, le violenze, lo sfruttamento economico spingono poi migliaia e migliaia di persone a fuggire dai loro paesi cercando salvezza in Europa, un’Europa che non riesce a dare un’accoglienza rispettosa della dignità degli esseri umani, ma innalza barriere e pensa solo a bloccare e respingere.
Non dimentichiamo però che queste tragedie, le cui cause, per gran parte, derivano dal nostro modello economico, non sarebbero possibili senza consenso, complicità o indifferenza diffusa. Perciò è necessario che ciascuna e ciascuno di noi si assuma invece la responsabilità di prestare attenzione e sentire che quanto succede ci riguarda.

RICORDARE VUOL DIRE evitare che questi orrori si ripetano


E’ anche nostra responsabilità costruire alternative di pace, lavorando giorno dopo giorno per cercare di inceppare i meccanismi della produzione e dell'uso delle armi, delle politiche di guerra, di conquista e sfruttamento, della esasperazione delle ingiustizie nel nostro paese e in ogni parte del mondo.

Ritroviamoci in via 8 febbraio a Padova, davanti al municipio,
 alle ore 17,30
per non rimanere oggi in silenzio come allora

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