“Se non ci fosse l’occupazione sarei una giocatrice di football…
Non posso fare progetti a lungo termine perché l’occupazione non me lo
permette.”
Ahed
Tamimi
Chi è Ahed
Tamimi?
è una ragazza palestinese di 16 anni in isolamento da settimane in centri di detenzione israeliani con l’accusa di aggressione e
istigazione alla rivolta. Rischia una condanna di molti anni. Sua madre,
Nariman, è detenuta per aver filmato l’incidente.
Cos’ha
fatto Ahed?
Quando dei soldati israeliani, armati, di
notte, hanno tentato di entrare a casa sua, ha chiesto loro di allontanarsi
spingendoli; un soldato l’ha colpita con uno schiaffo violento; Ahed ha reagito
schiaffeggiandolo a sua volta. Israele ha diffuso solo quest’ultima immagine
che ha girato su tutti i media internazionali.
Perché
accade tutto questo?
Ahed appartiene a una famiglia impegnata
nella resistenza nonviolenta. Quando
aveva 12 anni, un cugino fu ucciso davanti ai suoi occhi durante una
manifestazione, colpito alla testa da un lacrimogeno. Un anno dopo, vide i
soldati sparare e uccidere uno zio. La scorsa settimana, il cugino Mohammed, 14
anni, è stato colpito al volto da un proiettile di gomma che gli è penetrato
nel cranio.
Ciononostante Ahed e la sua famiglia
hanno continuato la loro lotta nonviolenta. Una resistenza disarmata
all’occupazione israeliana che vari villaggi praticano continuando a marciare e
a dimostrare; per questo i
soldati israeliani fanno spesso irruzione, soldati armati contro civili
disarmati.
Ahed è un simbolo di questa resistenza,
una resistenza che Israele combatte duramente. Finalmente è stata arrestata: “Dovrebbe finire i suoi giorni in carcere” ha
affermato il Ministro dell’Educazione Naftali Bennett.
Ogni anno finiscono nelle carceri
israeliane centinaia di bambini accusati di aver lanciato pietre. Nel 99% dei
casi sono dichiarati colpevoli ed incarcerati. E molti sono quelli uccisi:
negli ultimi 16 anni l’esercito israeliano ha ucciso in media 11 bambini al
mese.
Per chiedere libertà
per Ahed Tamimi
e tutte le donne e i minori palestinesi
rinchiusi nelle carceri israeliane
saremo in piazza Cavour a Padova mercoledì 17 gennaio
alle 17.30.
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