Insieme alle femministe russe diciamo
No alla guerra
Mosca, 1 marzo, Manifesto pubblicato dalle femministe russe
“La Russia ha dichiarato guerra ai suoi vicini. Non ha concesso all'Ucraina il diritto all'autodeterminazione né alcuna speranza di vivere in pace.
Come cittadine russe, e come femministe, condanniamo questa guerra. Il femminismo come forza politica non può stare dalla parte di una guerra di aggressione e di occupazione militare.
Guerra significa violenza, povertà, migrazioni forzate, vite spezzate, insicurezza e mancanza di futuro. È inconciliabile con i valori e gli obiettivi essenziali del movimento femminista. La guerra esaspera la disuguaglianza trai sessi e riporta indietro di molti anni le conquiste dei diritti umani delle donne, e non solo. La guerra porta con sé non solo la violenza delle bombe e dei proiettili, ma anche la violenza sessuale: come dimostra la storia, durante la guerra il rischio di essere violentata aumenta moltissimo, per qualsiasi donna.
L'attuale guerra, come dimostrano i discorsi di Putin, viene combattuta anche sotto la bandiera dei "valori tradizionali" dichiarati dagli ideologi del governo …che includono la disuguaglianza tra uomini e donne, lo sfruttamento delle donne e la repressione statale contro coloro il cui stile di vita, l'autodeterminazione e le azioni non sono conformi alle strette norme patriarcali.
Oggi le femministe sono una delle poche forze politiche attive in Russia. Per molto tempo, le autorità russe non ci hanno percepito come un movimento politico pericoloso, e quindi siamo state temporaneamente meno colpite dalla repressione statale rispetto ad altri gruppi politici.
Chiediamo ai gruppi femministi russi e alle singole femministe di unirsi alla Resistenza Femminista Anti-Guerra e di unire le forze per opporsi attivamente alla guerra e al governo che l'ha iniziata.
Chiediamo anche alle femministe di tutto il mondo di unirsi alla nostra resistenza.”
Fino alla fine di questa guerra saremo in piazza tutti i mercoledì pomeriggio in nero, in silenzio, con un fiore bianco in mano
Per una cessazione immediata del fuoco al fine di salvare il più possibile di vite umane e ridurre la distruzione dell’ambiente
Perché il nostro governo e l’UE conducano una negoziazione forte e convinta
PER DIRE NO all’invio di aiuti militari, che servono solo a prolungare l’agonia della popolazione, ad aumentare la violenza e ad accrescere l’odio tra vicini
PER DIRE NO all’aumento delle spese militari fino al 2% del PIL, che porterà dai circa 25 miliardi di € annui = 68 milioni di € al giorno di oggi, a circa 38 miliardi di € annui = 104 milioni di € al giorno di domani
SE VUOI LA PACE PREPARA LA PACE
Aprile 2022 Donne in Nero di Padova
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