A Ventimiglia, confine ligure con la Francia, chi soccorre i migranti
bloccati alla frontiera offrendo loro panini, acqua e the, rischia la denuncia
come è accaduto a tre volontari francesi.
All’altro capo dell’Italia, nel mare che divide la Sicilia dalle coste
africane e in acque internazionali, le navi di alcune organizzazioni non
governative che vigilano su eventuali naufragi e, nel caso, soccorrono i
naufraghi o recuperano i corpi di chi non ce l’ha fatta, sono indagate dalla
Procura della Repubblica di Catania che le sospetta di favorire l’immigrazione
clandestina se non addirittura di agevolare gli scafisti.
Ovunque in Europa assistiamo alla diffusione
dei “crimini di
solidarietà”: succede che chi aiuta i migranti viene criminalizzato, processato, forse
addirittura detenuto.
Di fronte al fenomeno dei profughi e migranti in cerca di salvezza nei
nostri paesi, l’Europa chiude
le frontiere, innalza muri, paga governi dittatoriali perché impediscano alle
persone di partire, criminalizza i volontari che le soccorrono per scoraggiare
il coinvolgimento della società civile.
In Italia con i decreti Minniti si pensa di affrontare il problema della
sicurezza urbana e delle migrazioni con misure poliziesche e giudiziarie e
limitando il diritto d’asilo.
Contro
questi provvedimenti alcuni personaggi del mondo della cultura e dello
spettacolo hanno lanciato un appello che noi
Donne in Nero vi invitiamo a sottoscrivere e diffondere:
In questi giorni le Camere stanno discutendo due
decreti - quello sulla "sicurezza urbana"
e quello sul "contrasto all'immigrazione illegale"- che portano il
nome del Ministro dell'Interno, Marco Minniti.
Entrambi i decreti hanno la stessa radice: la
persecuzione dei poveri, dei senza fissa dimora, degli immigrati e la filosofia
della "prevenzione" per via giudiziaria e poliziesca del disagio
sociale, del malessere urbano e la limitazione del diritto d'asilo.
Con il decreto sulla "sicurezza urbana", in
nome del "decoro" e della "tranquillità" dei cittadini si
dà ai sindaci il potere di sanzionare, multare ed espellere i poveri e i senza
fissa dimora dai centri storici. Con il decreto sulla immigrazione si
ripristinano e si rilanciano i centri di detenzione e si limita gravemente - una
previsione incostituzionale - ai richiedenti asilo la possibilità di
ricorso.
Questi due decreti trattano i poveri come delinquenti
e i richiedenti asilo come truffatori: invece di affrontare la povertà e la
fuga dalle guerre con le politiche sociali, la solidarietà, i diritti si
sceglie la strada punitiva, securitaria, poliziesca.
Chiediamo ai deputati e ai senatori -
nel prosieguo della discussione parlamentare - di negare l'approvazione a questi due decreti e sosteniamo la mobilitazione
delle organizzazioni della società civile che si stanno opponendo a questi due
provvedimenti.
Fabrizio Gifuni, Wilma Labate, Giulio Marcon, Valerio Mastandrea, Roberto
Saviano, Andrea Segre, Padre Alex Zanotelli…
Il
diritto d’asilo è un diritto fondamentale che non può essere negato a nessuno,
tanto meno in nome di una sicurezza che non si raggiungerà mai con muri, fili
spinati e forze armate, ma costruendo relazioni che rassicurino, nella
conoscenza reciproca.
Per questo noi Donne in Nero saremo in piazza
Cavour a Padova, mercoledì 5 aprile alle 17.30, per unirci a quante
e quanti hanno manifestato e manifestano contro le politiche di chiusura,
respingimenti, espulsioni, a quante e quanti direttamente sui confini, sulle
navi, nelle città, continuano a prestare opera di accoglienza e di sostegno.
RESTIAMO
UMANE - RESTIAMO UMANI
Nessun commento:
Posta un commento