Davanti
all’attuale epidemia ci scopriamo tutte/i fragili e vulnerabili. Anche chi ha
sempre cercato di rimuovere questa sensazione di dipendenza deve oggi
riconoscere che la vulnerabilità è la condizione dell’umano, condizione che ci
rende tutti/e simili, tutti/e bisognosi dell’altro/a. Costruirsi e rinchiudersi
in una fortezza che ci protegga, isolandoci dagli altri, pensando di poter
lasciare il mondo fuori dalla nostra porta, non ci rende immuni dalla malattia,
dal bisogno, dalla sofferenza e morte.
Così le
politiche nazionaliste securitarie - chiudiamo tutti i confini! - e sovraniste
- prima gli Italiani! gli americani! ecc - sono illusorie e mistificanti perché
in un mondo così interdipendente nessuno può salvarsi da solo.
L’epidemia stessa ci insegna che solo la
collaborazione, l’interscambio e la solidarietà basati sulla consapevolezza
della dipendenza primaria di ciascun essere umano dalla cura di un altro/a - la
madre in primis - e della insopprimibile dimensione relazionale della vita
umana possono aiutarci ad affrontare la complessità dei problemi che abbiamo
davanti.
E la dipendenza è
non solo dagli esseri umani, ma anche dall’ecosistema in cui viviamo,
ecosistema che abbiamo sfruttato, inquinato, impoverito e stravolto, talora in
modo irreversibile, anche con continue guerre globali e locali. La produzione,
la vendita e l’uso delle armi assorbe una quantità di risorse che devono oggi
essere impiegate per riparare i danni che abbiamo arrecato all’ambiente e per
sostenere la vita e la salute di tutti/e.
Non si può
pensare di uscirne con qualche aggiustamento, lasciando inalterato un modo di
produzione predatorio con i deboli e il pianeta, e violento perché basato sul
ricorso alle armi e ai conflitti armati per risolvere ogni contesa. Si
impongono scelte radicali all'altezza della situazione.
Prima la vita, per tutte e tutti insieme,
sicuri/e in una terra liberata dallo sfruttamento delle risorse,
dall'inquinamento, da tutte le armi.
Betta
Compagni
Padova, 29 marzo 2020
donneinnero.padova@gmail.com -
centropandorapadova@gmail.com
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