CHE
LE DONNE SIANO LE PRIME A CHIEDERE
LA FINE DELLE GUERRE
Sosteniamo con vigore l’appello del Segretario Generale ONU
per l’immediato cessate il fuoco di tutti i conflitti
Noi donne, siamo le prime vittime delle grandi minacce
che incombono sull’umanità: guerre, disastri ambientali e disequilibri
ecologici, minaccia nucleare, ingiustizia sociale e povertà
incrementata dal debito pubblico. Seppur oscurate dall’atavico
potere maschile, siamo state attive per contrastare le negatività
dominanti , sfidando la violenza della cultura patriarcale e attivandoci per
abbattere “ le barriere di genere” che ci limitano fortemente nell’esprimere
tutte le nostre potenzialità , funzionali a un miglioramento complessivo della
società.
Noi donne del Nord e del Sud del mondo, forti di un
networking internazionale consolidatosi a Pechino nel 1995 ( piano di
azione ), è da lunga data che rivendichiamo il miglioramento del
nostro “status” contestualmente alla rivendicazione della
garanzia del binomio pace-sviluppo.
L’attuale “emergenza globale” della pandemia
Covid19 smaschera l‘inutilità della “sicurezza
militarizzata”, basata sulle costosissime e pericolosissime armi nucleari e
di altra natura. Noi donne ci appelliamo all’evidenza dei fatti e
con forza e determinazione ribadiamo l’urgente necessità dell’unica
sicurezza che merita tale nome: la “sicurezza umana”
cioè quella che garantisce “tutti i diritti umani per tutti”
a partire da quello della salute attraverso strutture sanitarie efficienti e
coordinate a livello globale.
Chiedere il cessate il fuoco immediato per tutte le
guerre significa comprendere
che per uscire dalla calamità globale in corso servono immediate risorse
finanziarie ed umane da investire per risolvere le urgenti
problematiche sanitarie, sociali, economiche.
Il “dopo Convid19 ” dovrà basarsi su una
economia di pace, senza guerre , senza combustibili fossili, senza armi di
distruzione di massa, senza debito pubblico.
Il “dopo” deve essere all’insegna di un reale
modello di sviluppo eco-sostenibile ispirato”nutrito” da una profonda
alleanza tra esseri umani e natura.
L’8 marzo a Madrid nella giornata conclusiva della
Seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza _ - che ha
percorso 97 paesi in 5 continenti - noi donne abbiamo rilanciato il nostro
impegno “con” la vita affinché l’umanità recuperi il senso
della specie e la consapevolezza che tutti noi siamo un’unica persona.
Avviamo il processo di transizione al nuovo
mondo che vogliamo, esigendo:
- la fine delle guerre, incluse quelle economiche
per realizzare la “giustizia umana” e la “giustizia
climatica”
- la fine della cultura del nemico
per sviluppare e potenziare la cultura
della solidarietà e della cooperazione internazionale
per la tutela dei “beni comuni” dell’umanità.
WILPF
AWRR Italia - Associazione Donne della Regione Mediterranea
WIDF - Federazione Democratica Internazionale delle Donne
Donne
in Nero
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