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09 luglio 2010

Iniziative Su Srebrenica

Il pilastro della vergogna

Azra Nuhefendić 8 luglio 2010

Un'iniziativa dal forte impatto simbolico. Con cui i promotori intendono denunciare il genocidio di Srebrenica e le responsabilità dell'Onu per quanto avvenuto. Il progetto "Pilastro della vergogna" intende ergere una scultura ricolma di scarpe in ricordo delle 8.372 vittime


In occasione del quindicesimo anniversario del genocidio di Srebrenica, è stato lanciato a Berlino il progetto "Pilastro della vergogna". Il progetto ha come obiettivo la costruzione di una scultura per ricordare le responsabilità di politici e militari occidentali in merito al genocidio di Srebrenica.

Si prevede la costruzione di due gigantesche lettere "U" e "N", riempite da 16.744 scarpe come simbolo delle 8.372 vittime del genocidio. La costruzione del "Pilastro della vergogna" impiegherà un anno e dovrebbe essere completata per l' 11 luglio 2011.




"La scultura è una metafora del colossale imbroglio compiuto dalle Nazioni Unite in Bosnia-Erzegovina, in particolare a Srebrenica, i cui misfatti non sono mai stati oggetto di discussione nel mondo", ha detto Philip Ruh (Philipp Ruch), direttore del "Centro per la Bellezza Politica" a Berlino, promotore del progetto "Pilastro della vergogna".

In una lettera mandata al segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, Philipp Ruch, scrive: "Abbiamo deciso di sostenere le madri di Srebrenica accusandovi, ma non davanti a un giudice. Lo faremo tramite un'immagine che rappresenterà il fardello che dovete portarvi sulle spalle, e condanneremo ancora una volta il vostro abuso senza precedenti avvenuto in Bosnia Erzegovina a Srebrenica. Avete mischiato stupratori e assassini con le vittime e avete affermato che sono tutti colpevoli. Non continueremo ad assistere inermi ai vostri complotti", scrive senza mezzi termini Ruch.

Nella lettera, oltre ad accusare le Nazioni Unite di assoluta mancanza di rispetto nei confronti delle famiglie delle vittime del genocidio, dichiara che ogni anno le Nazioni Unite ignorano le richieste scritte di Hasan Nuhanović, uno dei sopravvissuti del genocidio, di esporre una bandiera a mezz'asta davanti al quartier generale dell'ONU a New York in data 11 luglio.

Philipp Ruch spiega come sia nata l'idea della scarpa: "Ho pensato a cos'è che tutti possiedono in casa. Tutti hanno scarpe e stivali e inoltre la scarpa è l'oggetto che più sopravvive ai cadaveri. Ho deciso quindi di utilizzare le scarpe per simboleggiare le vittime, unite nel monumento alla vergogna".

Le scarpe saranno esposte all'Aia, a Berlino, e poi al Centro Memoriale di Potocari, luogo di sepoltura delle vittime del genocidio. A Potocari ogni 11 luglio vengono sepolti i cadaveri delle vittime rinvenuti nelle fosse comuni, e identificati nel corso dell'anno trascorso. l progetto "Pilastro della vergogna", è sostenuto anche dalla Società Internazionale per i Popoli Minacciati.

Le scarpe fin'ora raccolte sono esposte all'Aia, dove si sta svolgendo il processo contro Radovan Karadžić.

L'11 luglio, per il quindicesimo anniversario del genocidio di Srebrenica, le scarpe saranno esposte a Berlino davanti alla Porta di Brandeburgo, considerata la più grande attrazione turistica della città.

Il progetto "Pilastro della vergogna" prevede che a donare le proprie scarpe siano cittadini comuni e personaggi popolari, anche al di fuori del confine bosniaco. Mentre si fanno fotografare scalzi, sono invitati ad esprimere ciò che pensano della Bosnia Erzegovina o si augurano per il suo futuro.

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