Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

01 luglio 2010

Riassunto della discussione dell’incontro di Padova delle Din del 26- 27 Giugno

Spero che ci sia qualche commento o elaborazione . Coraggio

SULLA MILITARIZZAZIONE

Incontro di Padova, 26-27 giugno 2010


 

Al nostro incontro sulla militarizzazione erano presenti, oltre a una ventina di Donne in Nero di Padova, Bologna, Verona, Schio, Udine, Torino, Bergamo, Modena, anche donne di Vicenza del Gruppo Donne del Presidio Permanente No Dal Molin e di Femminile Plurale. Questo incontro è stato preceduto da uno scambio di riflessioni e documenti (che si possono vedere su www.gmail.com, nome utente din.documenti, password pace1234), frutto delle discussioni ed elaborazioni di diversi gruppi di DiN, che - anche se non hanno potuto partecipare – hanno contribuito. Perciò rileviamo ancora una volta come l'incontro abbia stimolato in tutte noi il confronto e l'elaborazione…

Le DiN di Padova hanno preparato un documento introduttivo, che hanno presentato proponendo un percorso di interrogativi su cui discutere (si può leggere sempre su www.gmail.com. Oppure sul loro blog: http://controlaguerra.blogspot.com/ ). Riassumo qui la discussione di quasi due giorni; non facile, e a volte ondivaga – il caldo e la complessità non aiutano – cercando di raggruppare per temi gli argomenti toccati.


 

VICENZA

Le donne di Vicenza ci raccontano gli ultimi passi della loro costante – anche se faticosa – opposizione alla base: non solo per la difesa del proprio territorio, ma anche e soprattutto in quanto base di guerra. La costruzione della base prosegue, malgrado siano stati trovati reperti archeologici i lavori proseguono altrove. Loro sono sempre attente e vigili, per cogliere ogni occasione di interventi; ogni sabato manifestano, raccolgono firme per la salvaguardia del parco in cui hanno piantato alberi (v. le ultime buone notizie!), cercano contatti diretti con la gente, anche se adesso è più difficile per il clima di indifferenza o rassegnazione: malgrado l'opposizione civile la base sta sorgendo e cresce, e diventerà una città militarizzata, in cui sono previste ben 15.000 – 17.000 persone! Non è stata fatta la valutazione di impatto ambientale, e si sa che la falda è in pericolo di inquinamento; per questo hanno organizzato la Festa dell'Acqua. Sottolineano come sia importante essere continuative nell'impegno, nella vigilanza di quanto accade, nella continua ricerca di contatto con la gente, nella "cura della smilitarizzazione delle menti", ma anche nella chiarezza della propria opposizione in quanto opposizione alle guerre che si fanno per difendere gli interessi (economici) USA nel mondo, nella consapevolezza dell'ipocrisia dei governi e dei ricatti cui sottostanno le istituzioni. Sottolineano anche la necessità di essere creative, anche nella ricerca di nuove forme di opposizione.


 

BALCANI

Sono arrivate le comunicazioni delle ZuC a proposito delle iniziative per il 15° anniversario del genocidio di Srebrenica. Ci saranno iniziative a Belgrado, il 7 luglio la performance "Una scarpa – una vita" cui ci è richiesto di partecipare con messaggi, e l'11 luglio la commemorazione a Potocari. Patricia ci informa che da Belgrado a Potocari è prevista una lunga marcia con iniziative lungo il percorso; non sappiamo chi potrà partecipare, e ci impegniamo a inviare per posta normale (oltre che per posta elettronica) i nostri messaggi, ringraziando le ZuC che metteranno a disposizione le scarpe che non portiamo di persona. [Vedi mail di Marianita, DOPO L'INCONTRO DI PADOVA ALCUNE RICHIESTE URGENTI]


 

INCONTRI INTERNAZIONALI IN COLOMBIA

Abbiamo parlato brevemente dei due incontri a Bogotà (di agosto, convocato da Movimiento Social de Mujeres contra la Guerra y por la Paz e Marcha Mundial de las Mujeres, e di novembre, XV° Incontro Internazionale delle Donne in Nero, convocato dalla Ruta Pacifica de las mujeres). Patricia invierà l'adesione della nostra rete a entrambi, verificando chi può e vuole partecipare. Quanto ai contenuti della nostra partecipazione, pensiamo che l'incontro nazionale dell'autunno potrà definirli meglio.


 

MILITARIZZAZIONE-MILITARISMO

Oltre a quanto detto nei documenti, sia quelli preparatori di questo incontro sia quelli precedenti, sono stati evidenziati nella discussione argomenti specifici che ci paiono più problematici, o non sufficientemente approfonditi.


 

Cosa ci sembra utile e importante per intervenire come DiN contro la militarizzazione delle menti:


 

ISRAELE/PALESTINA

Abbiamo bisogno di caratterizzare come DiN il nostro impegno; sull'adesione alla campagna per il BSD va chiarito che non è contro i cittadini israeliani, ma contro l'economia di guerra israeliana, contro l'occupazione e gli insediamenti dei coloni; ci sono ancora ambiguità, ad esempio nelle risposte che Coop o Legambiente hanno dato, ma anche nella realtà di produttori palestinesi che sono costretti o indotti ad utilizzare canali israeliani per esportare i propri prodotti; per il boicottaggio accademico ci riferiamo alle collaborazioni, specie militari, tra le università, non ai singoli, e non dobbiamo dimenticare il sostegno al diritto di studio palestinese e alle loro università.

In particolare sull'adesione delle DiN alla campagna si sente il bisogno di sapere quali e quanti dei gruppi in Italia ci stanno lavorando, con quali modalità, con chi, e di scambiare materiali ed esperienze.

Va anche ricordato che non c'è solo il BDS: il recente viaggio in Palestina/Israele ha messo in evidenza le molte forme di resistenza nonviolenta che sono in atto da parte di palestinesi, internazionali e israeliane/i, la dura repressione che subiscono da parte del governo israeliano, e la forte richiesta di dar valore e voce a quanto stanno facendo.

Quindi è importante raccontare le esperienze e aiutare a capire quanto là sta avvenendo.

Abbiamo anche parlato della Freedom Flottilla e di altre azioni analoghe che sono in preparazione: all'ipotesi di partecipazione diretta delle DiN sono state poste perplessità riguardo alla possibilità di controllare e far funzionare, in azioni di massa, le tecniche di nonviolenza.


 

PARLIAMO DI NOI

La ricerca del senso di quanto facciamo continua ad essere un'esigenza radicata. Ci raccontiamo alcune esperienze locali di collaborazione positiva con altri gruppi e associazioni: a Torino il "Pride dei diritti", a Schio lo sciopero dei migranti del 1° marzo, a Udine la Rete dei Diritti, a Bologna sulla campagna BDS ed altri temi.

Ma parlando più specificamente di noi come DiN, si manifestano disagi – la scarsità di risultati e quindi mancanza di efficacia, la difficoltà ad elaborare il pensiero, travolte dalle attività ed emergenze continue, la percezione del contesto mutato in cui ci troviamo, la percezione della necessità di svecchiare pratiche e pensiero, di superare la dimensione di testimonianza delle uscite per offrire pratiche che siano durevoli e incisive, pur non sapendo quali. Siamo soggetto politico? Vogliamo diventarlo o ciascuna segue il destino della sua città?

Ci chiediamo anche quali gruppi ancora mantengano le pratiche "tradizionali" delle DiN (riunioni settimanali, uscite periodiche in nero e in silenzio…) e in generale quali siano le pratiche degli altri gruppi, quanto siano ancora vivi e presenti i principi che hanno animato pratiche e campagne del passato (v. documenti delle Donne in Nero di Belgrado e Israele, ma anche le nostre campagne "Io donna in Palestina", "Nafas"…). Manca una conoscenza reciproca che ci permetta di parlare di una Rete delle Din, sapendo che la lista elettronica ne rappresenta solo una parte, e ne deforma la visibilità e l'incidenza. Manca un coordinamento e scambio anche per le azioni che molti gruppi condividono – come BDS o militarismo, non sappiamo neppure con quali modalità. Siamo in grado di individuare come lavorare a un impegno condiviso, partecipato e coordinato?

Abbiamo bisogno di elaborare e approfondire il nostro pensiero e di trovare parole e azioni per esprimerlo. Prendere la parola contro la guerra è già un'azione politica, anche perché è una parola che nessuno più pronuncia, ma come farlo insieme? Come fare ad andare oltre la proclamazione di slogan che restano inadeguati e poco significativi se non sono accompagnati da un'azione politica? Ad esempio, Fuori la guerra dalla storia, rischia di essere uno slogan vuoto, mentre proprio oggi è più attuale che mai come utopia e percorso, capace di dare un significato, in cui ancora ci riconosciamo, al nostro essere Donne in Nero; proprio perché la guerra è ormai guerra totale nelle nostre vite, fatta contro e da civili, è sfacelo del tessuto sociale e anche polizia internazionale e "aiuti internazionali"; è guerra "santa" il cui nemico è demonizzato, disumanizzato, con cui non si può parlare né tantomeno trattare.

Ancora una volta quindi ribadiamo la necessità di sottolineare l'importanza della responsabilità personale, a tutti i livelli, ma soprattutto nostra, di opposizione e denuncia dei nostri governi: non in nostro nome! Ciò richiede da parte nostra innanzi tutto studio, riflessione, confronto ed elaborazione che permettano poi di assumere posizioni e individuare azioni in modo più consapevole e condiviso.


 

DIAMOCI DEI COMPITI

Facciamo quindi alcune richieste e proposte alla rete delle DiN, comprese, ovviamente, noi stesse:


 

- Abbiamo esigenze di conoscenza reciproca e scambio: diciamoci quali sono le nostre pratiche attuali come DiN, se e come siamo attive per la campagna BDS e contro il militarismo; inviamo alla lista il materiale che elaboriamo, raccontiamo le azioni per diffonderlo. Coordiniamo, per quanto possibile, le nostre attività.

- Come avrete visto dal loro documento, le DiN di Bologna hanno proposto una campagna nazionale contro la guerra in Afghanistan e per il ritiro delle truppe. Anche se di questo argomento molti gruppi si sono già da tempo fatti carico, riteniamo che sarebbe necessaria un'iniziativa della rete a partire dalla nostra condizione di donne e cittadine che mettono il discussione le scelte dei nostri governi, costruita insieme da tutte, soprattutto per definirne le modalità: denuncia? richiesta alle istituzioni? altro?

- Per l'incontro nazionale di ottobre [per cui avevamo proposto Orbetello o L'Aquila, sarebbe importante sapere se le DiN de L'Aquila hanno verificato la possibilità di tenere l'incontro da loro in tempi abbastanza brevi per poter fissare data e luogo], vorremmo impegnarci tutte a lavorare ancora sui temi della militarizzazione, invitando allo scambio e alla partecipazione ogni gruppo DiN; speriamo che queste note possano essere utili all'incontro che i gruppi DiN di Napoli, Roma, l'Aquila terranno a luglio, come speriamo di ricevere i loro contributi.

Buon lavoro a tutte noi!

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