Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

02 giugno 2011

Le donne in nero di Siviglia sull'incontro internazionale di Bogotà

SUGGERIMENTI PER XV ENCUENTRO
MdN Sevilla Maggio 2011

Care amiche, sorelle colombiane
il programma per il XV encuentro internazionale inviatoci invita a esprimere alcuni suggerimenti in relazione all’attualità e grazie per offrirci questa possibilità. Questa proposta di temi risponde a inquietudini e necessità di chiarimento e scambio. Abbiamo preferito per il momento dare suggerimenti per i 2 primi punti o forse valgono per altri. Ve li comunichiamo come collaborazione e con la speranza che facilitino una pioggia di idee per evidenziare più necessità o migliorare quelle espresse qui. Sono suggerimenti che potrebbero essere trattati in workshop o altri spazi. Li comunichiamo a voi che ospitate e siete le protagoniste dell’Encuentro affinché decidiate sulla loro opportunità, su come includerle, modificarle, arricchirle nell’agenda ed anche vedere chi può coordinare ciascuno di questi temi qualora li riteniate interessanti.

SUGGERIMENTI.

PER IL PUNTO1. L’opposizione alla militarizzazione della sicurezza nazionale e internazionale
Analisi femminista dell’attuale sistema di poli­tica di sicurezza militarizzata, includendo come i conflitti armati nel Sud siano favoriti dalle industrie belliche e dagli interessi economici del Nord; apprendere da azioni femministe pratiche per dare empowerment alla donna e proteggerla.
Alcuni suggerimenti per trattare il tema: La sicurezza non è assenza di guerra: ripudiamo l’ingiustizia e la distruzione della vita. La militarizzazione ha uno sbocco: la guerra. Ma la guerra come conflitto bellico non è l’unica guerra. E’ intrecciata con altre: le guerre economiche, sociali, ambientali, informative, culturali, scientífiche. Sono continue, militarizzano le nostre vite generando trasversalmente violenze verso di noi.
1. **La militarizzazione della “sicurezza” è onnipresente con lati oscuri, segreti, invisibili , s’impadronisce del nostro essere e della vita collettiva giorno dopo giorno. La militarizzazione quintessenza del patriarcato genera necessità di sicurezza, la militarizzazione della sicurezza si appropria delle nostre vite, normalizza le paure, la sfiducia, l’odio. Nuclearizza e avvelena le nostre necessità, relazioni e atteggiamenti vitali e creative, ci prende nelle sue strutture e valori, soffoca la risoluzione dei conflitti, genera muri e frontiere e violenze…. Opera in particolare verso noi donne? Quando e dove la mettiamo in discussione? Quando e dove ce ne dimentichiamo? Che sicurezza sogniamo? La sicurezza è una parola nostra? Quando ci sentiamo minacciate, come vogliamo rispondere?
2. ** Espropiare, escludere, distruggere, creare relazioni di dipendenza e dominio e la femminilizzazione della povertà: i meccanismi economici ancorati alla logica della violenza patriarcale. Militarizzazione dell’economia e dello sfruttamento di risorse agrarie e minerarie. Como disfarci dell’economia della morte? Impariamo da azioni civili di donne per la cura della vita e per la sovranità autogestite senza discriminazioni sessiste, razziste e classiste... Il movimento di donne contadine della madre terra in India pasando per l’Africa; l’ecofemminismo e il femminismo antimilitarista…; la creazione di inter-relazioni attive di resistenza e di denuncia.
3. ** Il volto segreto del potere patriarcale armato e la militarizzazione sociale delle nostre vite: le spese militari. Aldilà della produzione e del commercio di armi: il costo ecologico, sociale, umanitario; relazioni di dipendenza, debiti, corruzione; controllo e formazione occidentale di eserciti, paramilitari e corpi repressivi del “sud”; militarizzazione di scienza e tecnologia. Imparare da azioni di femministe antimilitariste: disobbedienza civile contro spese militari; resistenza e denuncia delle basi militari… demistificazione dell’economia militare rispetto al lavoro ecc.
4. ** “La sicurezza internazionale sotto il dominio del potere patriarcale prepotente: il controllo di regimi politici e militari; annullamento della sovranità di società civili in nome della sicurezza; la doppia moralità patriarcale occidentale, il suo peso nelle Istituzioni Internazionali; i negoziati segreti; la manipolazione dei servizi di inteligence; la dittatura delle lobby di interessi strategici economicoi e politici. Apprendere a smascherare e denunciare i poteri e a dar voce alle donne e alle popolazioni civili... Politica femminista della prevenzione.
5. **Le persone scacciate da ogni tipo di guerre: l’immigrazione, le/i rifugiate/i. Il neo colonialismo e le sue guerre generano spostamenti e sradicamentis. La politica dell’immigrazione del nord / Occidente rafforza la militarizzazione della sicurezza, la mafia, i killer, la militarizzazione delle frontiere e la politica con i paesi limítrofi, la paura per l’altro e l’altra, il supersfruttamento, l’esclusione, il nazionalismo con la politica integrazionista. Due dimenticanze: le donne che rimangono e quelle che se ne vanno sono le vittime principali; la maggioranza degli/le sfollati/e si trova fuori dall’Occidente. Imparare dalle azioni delle donne: Cultura della convivenza contro la discriminazione e la divisione. Disobbedienza civile a favore dei/delle sans papier. Reti di denunce della politica di sicurezza, criminalizzazione, espulsione ed esclusione verso gli immigrati... Reti di sostegno alle donne migranti, le grandi vittime dell’esclusione e supersfruttamento e a loro volta interlocutrici di altre realtà sconosciute.
6. **L’informazione militarizzata e la sicurezza civile intossicata. Il quarto potere: i media. Il modo militarista di trattare i conflitti e il sostegno ideologico nel giustificare gli interventi bellici, le rappresaglie; i conflitti mecí sotto silenzio, la censura, l’atteggiamento vittimista verso le donne… programmazione di film. Come apprendere a difendersi dalla disinformazione? Tipi di azioni di difesa e disobbedienza civile verso i medioa? Come essere le messaggere delle voci silenziate?.. Esperienze di controinformazione; radio di donne; nuove esperienze ecc.
7. ** La scuola della sicurezza nazionale e la militarizzazione dell’educazione. Insegnare a ignorare, escludere, competere, obbedire… La creazione di “memoria collettiva” e di mentalità nazionale. L’educazione spazio di intervento per reclutare future e futuri militari, poliziotti… Quale educazione per la pace? Pratica di soluzione di conflitti e coeducazione? Come acquistare fiducia nelle relazioni creative?
II) Prospettive femministe per i conflitti e le guerre attuali
Guardare i conflitti in una prospettiva femminista:
Il nazionalismo, l’intolleranza religiosa, la xenofobia, il terrorismo e le milizie armate, il sessismo, il traffico internazionale di armi, droghe, donne e persone vulnerabili.

Suggerimenti

1.** Processi patriarcali militaristi dominanti similari agli atteggiamenti sessisti, a favore di interessi geostrategici, economici passano per la denigrazione, la stigmatizzazione, l’inferiorizzazione, la creazione del diverso e l’ignoranza e la paura per il diverso presentato come minaccia e insicurezza per dominare, controllare, riservarsi il diritto di giudicare, colpevolizzare, punire, di ingerenza e appropriazione della sovranità delle sociedtà civili. Esempi: l’islamofobia, la lotta antiterrorista e la politica verso l’immigrazione una nuova guerra fredda che prepara l’interventismo, l’occupazione, l’esclusione di massa.
2.** Occidente un concetto da definire nelle relazioni di potere patriarcale nello scenario internazionale. Provoca fascinazione, odio e sfiducia. Quali sono le sue caratteristiche, la sua idiosincrasia come potere patriarcale? I suoi patti, le sue alleanze, i suoi tradimenti, i suoi segreti, le sue manipolazioni, le sue infiltrazioni, i suoi interessi, la sua forza destabilizzante? In cosa si differenzia la sua politica internazionale da un regime dittatoriale? Come decodificare e difendersi dal suo impatto a partire dalla prospettiva di resistenza femminista della nonviolenza?
3.** Le resistenze civili contro le dittature del mondo mediterraneo e dell’Africa hanno creato una breccia nel muro della visione dualista patriarcale dominante tra società civili inamovibili e società civili della modernità. Come uscire da questo dualismo? L’etnocentrismo occidentale si è autoproclamato padrone di valori definiti universali (laicità, libertà, diritti umani, progresso, tolleranza, diritti della donna, difesa della popolazione civile, pace, giustizia, universalismo), detta le sue regioni e in nome di questi valori fà interventi e ingerenze militariste chiamati Interventi umanitari e si serve di ONG transnazionali. Che conseguenze e che impatto hanno nella fiducia e nella tenerezza nella solidarietà tra donne? Come superare lo spirito di ingerenza e rispettare la pluralità e la sovranità nella lotta per l’emancipazione? Cosa intendiamo per l’universalità di valori, quali sono i nostri valori? Come ricreare una memoria collettiva da una prospettiva femminista per un presente di confluenze nella pluralità?
4** La megalomania patriarcale rafforza il suo potere di violenza e deistruzione di massa: la nuclearizzazione, il cambiamento climatico e le nuove armi (le guerre di “plasma”[?], guerre climatologiche e ingegneria geologica, installazioni tipo HAARP). Superare l’impotenza decodificando, indagando e denunciando i segreti della patologia “antropocentrismo”, le sue ricerche e saggi come crimini contro l’umanità, la vita stessa.
5. La femminilizzazione del militarismo e dei poteri e la strumentalizzazione dei diritti delle donne nei conflitti una nuova sfida che impone riflessioni.

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