Mladic alL’aja
Jasmina Tesanovic - 2 giugno 2011
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Ora che il generale serbobosniaco Ratko Mladic è ben custoditoo nel carcere del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja, alcuni interrogativi si pongono con ancor maggior urgenza. Dov’è stato nascosto Mladic tutti questi anni? Chi l’ha aiutato a sfuggire la giustizia? Perché i suoi protettori restano nel silenzio e impuniti? Ci sará un’indagine e una punizione anche per loro? In Serbia, all’Aja, all’inferno?
Nel 2008 Radovan Karadzic, l’alleato più noto di Mladic e anch’egli criminale di guerra molto ricercato, fu arrestato a Belgrado dove si faceva passare per un medico guru New Age. Karadzic aveva vissuto nascosto per anni, come un personaggio semi-pubblico, un medico ciarlatano. Spesso compariva in conferenze e scriveva artícoli di medicina alternativa.
Ho intervistato alcune persone che hanno lavorato o trascorso del tempo con Karadzic. Non ho mai creduto a quei devoti che accendono candele per curare il cancro. Certo, questa gente credulona non poteva immaginare che Dragan 'David' Dabic, quest’impostore dalla voce rauca, con i guanti, barba e lunghi capelli bianchi, fosse in realtà Karadzic, che, dopo tutto, era un politico arrogante sempre ben rasato e vestito con un completo scuro. Però ad un dato momento, uno dei miei informatori della clinica prese il suo cellulare e mi mostrò la foto di un anziano dal volto invecchiato e consumato. Lo riconosce? mi chiese. In quel momento non capii, però una settimana fa, quando Mladic fu arrestato con il suo nuovo look da campagnolo emaciato e solitario, ho creduto di riconoscere quel volto. Ho anche avuto una notizia sorprendente: Mladic stava cercando una cura per il cancro linfatico. E’ una strana aggiunta alla leggenda Mladic, dato che, per anni, la maggioranza della gente in Serbia ha intravisto Mladic in un luogo o in un altro: Mladic era un guerriero dei monti che si nascondeva ben armato nelle grotte; Mladic se ne andava cammuffato da contadina vendendo uova al mercato in centro a Belgrado; stava lavorando per una miseria come operaio edile; era nascosto in un convento ortodosso reduce da un’emorragia cerebrale; era morto e sepolto in varie tombe.
Continua anche ad essere un mistero tragico la morte di due giovani soldati serbi: probabilmente avevano visto Mladic e dovettero essere eliminati. Davvero questa storia ha molti lati sospetti, e i genitori dei due morti aspettano ancora una spiegazione plausibile e onesta.
Nei giorni tra il 26 maggio, quando Mladic fu arrestato, e l’1 giugno quando fu estradato all’Aja, il ritmo di queste storie si è accelerato. La posizione ufficiale è che Mladic stava semplicemente fuggendo, cambiando continuamente luogo e incontrando nuovi gruppi di compagni che lo avrebbero aiutato con denaro e rifugi. Insomma, era semplicemente più pronto delle autorità, e questo chiaramente non è colpa di nessuno!
La stampa serba dominante si è distinta per il suo interesse patologico per il cuore spezzato e l’anima di Mladic, che è certamente una delle persone più crudeli nella storia contemporanea. Non solo liquidò metodicamente 8000 uomini e bambini musulmani in 3 giorni, ma inoltre si mostrò particolarmente disumano in questo crimine. Tormentò i prigionieri indifesi, ingannò le loro famiglie affinché collaborassero nel programma della loro morte e mentì metodicamente ai funzionari dell’ONU che erano lì per proteggere l’enclave musulmana. La famosa fotografia di Mladic che offre ai bambini cioccolatini prima di ammazzare i loro padri è diventata la sua icona durevole.
C’è anche il fatto ripugnante che Mladic è stato un guerriero aureolato di santità. Foto del generale e dei suoi soldati benedetti dai sacerdoti della Chiesa Ortodossa Serba furono diffuse ampiamente dalla televisione nazionale serba negli anni ‘90.
Nel mio libro, Processo agli Scorpioni, racconto il processo ad un gruppo paramilitare di Serbia, che partecipò al massacro di Srebrenica. I 6 infami banditi paramilitari furono arrestati a causa di un video fatto da loro stessi sull’esecuzione di civili catturati. Questo video clandestino circolava come incentivo per gli assassini e la loro ideologia durante la guerra. Scoperto nel 2005 servì come prova per condannare gli Scorpioni.
Ora che Mladic è vecchio, malato e in carcere, le campane della misericordia e della tolleranza suonano come se Srebrenica non fosse mai accaduta. L’eroe popolare, semidio militante è ri-etichettato come martire e oggetto di compassione.
Mladic ha espresso un rincrescimento prima di andare all’Aja: non sarebbe tornato più vivo in Serbia per visitare la tomba di sua figlia. Questa figlia si suicidò nel 1994 con l’arma preferita di suo padre. In quel momento, Mladic e i suoi accusarono la stampa di opposizione della disperazione di sua figlia. Ricordo giornalisti minacciati a causa dei loro testi dove descrivevano la crudeltà del generale Mladic. Non pensò mai, né allora né ora, che una moltitudine di gente innocente, inclusa sua figlia, era morta a causa delle sue attività diaboliche.
L’avvocato di Mladic ha già annunciato che egli non si dichiarerá colpevole. Suo figlio, che l’ha visitato nel cercere di Belgrado con sua moglie, ha annunciato che suo padre è un patriota che ha compiuto diligentemente il suo dovere.
Mladic, in carcere, ha chiesto fragole e un medico. Non un medico qualsiasi, ma la presidenta del Parlamento serbo, che è membro del partito di Milosevic e presiede il Parlamento grazie alla strana diplomazia di potere del governo pro-europeo di Tadic. Essa ha visitato accuratamente il prigionero. Mladic è stato trattato con la massima compassione e umanità, e questo, ovviamente, ha fatto infuriare i familiari delle vittime che non hanno nessuna fiducia. Ha anche chiesto di visitare la tomba di sua figlia - o, se non fosse possibile, che si esumasse il feretro e si portasse il cadavere nella sua cella in carcere. Questa strana richiesta è una dichiarazione sangue e suolo, tipica di Karadzic e Mladic - ma perché non portare a Mladic tutti i feretri che ha inchiodato con le sue armi?
Fuori del carcere e nella piazza principale di Belgrado, migliaia di ssostenitori di Mladic hanno manifestato violentamente, facendo affari vendendo suoi libri commemorativi e magliette. Più di un centinaio di agitatori sono stati arrestati, malgrado l’umile richiesta del prigioniero di tranquillità e non creare problemi. La polizia serba pare decisa a pulire le vie e il cammino verso l’Europa Unita.
Gli sforzi per prendere e punire i criminali di guerra serbi hanno sempre un alto costo proprio per la Serbia. Nel 2003 Zoran Djindjic consegnò Milosevic al tribunale dell’Aja: un atto audace che significava la fine del dominio criminale in Serbia, ma costò anche la vita a Djindjic, che fu assassinato da un gruppo di nazionalisti radicali che si dichiararono patrioti per aver ucciso un traditore. Quanto sono cambiate le cose da allora in Serbia? Sono cambiate molto, e mai come ultimamente, però ogni fragola ha avuto un alto prezzo.
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