Italia e Colombia, una
relazione pericolosa
di Antonio Mazzeo
A partire dal prossimo anno i
militari italiani verranno addestrati nella selva colombiana
all’esecuzione di “operazioni speciali”. Ad annunciarlo è
stato il ministro della difesa della Colombia, Juan Carlos Pinzón,
rientrato a Bogotà dopo un tour in Europa nel corso del quale –
lo scorso 5 novembre - ha avuto modo d’incontrare a Roma il
ministro-ammiraglio Giampaolo Di Paola. Secondo una nota diffusa
dal nostro governo, i due ministri hanno discusso, in particolare,
sullo “sviluppo delle relazioni nel settore della Difesa e della
collaborazione industriale tra Italia e Colombia”, anche in
vista della firma di un accordo quadro di cooperazione fra le
rispettive forze armate. Il ministro Pinzón ha rivelato che oltre
alle esercitazioni nella selva dei corpi d’élite del paese
partner, dal 2013 il personale militare colombiano sarà ospite
delle scuole di guerra dello Stato maggiore italiano.
“Si tratta di una notizia di per
sé inquietante, tanto più che il ministro colombiano, con
l’avallo del governo, è seriamente intenzionato a portare
avanti un’amnistia generalizzata per i crimini di lesa umanità
perpetrati senza soluzione di continuità dalle forze armate”,
ha commentato l’Associazione Nuova Colombia ricordando come nel
paese sudamericano è in atto da mezzo secolo un sanguinoso
conflitto interno e che le forze militari e di sicurezza si sono
macchiate di una lunga serie di crimini e violazioni dei diritti
umani. “Pinzón – ha aggiunto l’associazione - afferma di
voler offrire le conoscenze e l’esperienza della forza pubblica
colombiana a paesi come l’Italia, omettendo di aggiungere che
tali conoscenze spaziano dal campo della tortura, quotidianamente
praticata nelle carceri colombiane, a quello della corruzione e
delle esecuzioni extragiudiziarie…”.
Già da qualche tempo si erano
registrati incontri e scambi di cortesia di alti ufficiali e
“osservatori” delle forze armate dei due paesi. Quest’anno,
a maggio, il Segretariato generale della difesa e dello Stato
maggiore dell’esercito aveva ospitato presso il Comando di
artiglieria di Bracciano (Roma) una delegazione delle forze armate
colombiane guidata dal generale Rubén Darío Alzate Mora. “Ai
visitatori sono stati illustrati gli aspetti essenziali del
Comando artiglieria e del neo costituito Centro Fires and
Targeting e le caratteristiche tecniche di alcuni mezzi da
combattimento, mostrati sia in mostra statica che durante una
dimostrazione di mobilità tattica presso l’area addestrativa di
Castel Giuliano”, si legge in una nota ufficiale dell’esercito
italiano.
Il 30 settembre 2009, era stato
l’allora sottosegretario alla difesa, on. Guido Crosetto a
recarsi in visita in Colombia, accompagnato dal generale Aldo
Cinelli (Segretario generale del ministero) e dall’ammiraglio
Dino Nascetti (direttore generale degli armamenti navali). Momento
clou, l’incontro con il controverso presidente colombiano di
allora Álvaro Uribe che, come riportano le
cronache del tempo, “non ha tralasciato di inviare un caloroso
saluto al signor presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”.
La delegazione italiana venne pure
ricevuta dal ministro della difesa Gabriel Silva Lujan e dai capi
delle forze armate colombiane. “Nel corso degli incontri sono
stati affrontati diversi temi di discussione, tra i quali la
sicurezza nel Paese, la prospettiva di collaborazione militare
bilaterale, specie nel settore della Marina, di sviluppo
dell’industria della Difesa e di intese specifiche in materia di
scambio di informazioni ed attività congiunte”, riportava
l’ufficio stampa del ministero della difesa italiano. “Il
sottosegretario Crosetto – si legge ancora - ha sottolineato con
viva soddisfazione la sintonia politica esistente tra i due
Governi. Ha inoltre messo in evidenza un possibile ruolo
internazionale delle forze armate colombiane in ambito Nato, al
fine di trasmettere l’esperienza maturata sul terreno, nel
quadro delle operazioni di pace in Afghanistan”.
L’on. Crosetto ha infine
espresso il “profondo apprezzamento per l’impegno del Governo
colombiano, teso a debellare il narcotraffico e la guerriglia in
maniera risoluta e definitiva”, omettendo di ricordare che
proprio l’opacità delle classi dirigenti colombiane nella
“lotta” agli stupefacenti e alla criminalità organizzata ha
minato la credibilità internazionale e la stessa legittimità
democratica del paese (diversi analisti hanno definito la Colombia
un “narco-stato”). Del tutto ignorati anche il ruolo e le
responsabilità del paramilitarismo nell’escalation del
narcotraffico e l’impunità assicurata dallo Stato colombiano
alle Autodefensas responsabili di efferati crimini contro
la popolazione civile, gli oppositori di sinistra e i
sindacalisti.
Il riavvicinamento tra Italia e
Colombia, prima con l’esecutivo Berlusconi, adesso con il duo
Monti - Di Paola, ha consentito al complesso militare industriale
italiano di aprirsi un varco nel mercato colombiano. Secondo
quanto rivelato dall’Espresso nel maggio 2012 dopo la
missione a Roma del generale Rubén Darío Alzate Mora, il
consorzio Oto Melara – Iveco ha offerto alle forze armate del
paese sudamericano una partita di nuovi mezzi da combattimento 8x8
“Freccia” e di carri Leopard con cannoni da 120 mm e cingolati
VCC di proprietà dell’esercito italiano, “non più utilizzati
anche se funzionanti”.
Invidiabili gli affari di Selex
Sistemi Integrati, azienda elettronica del gruppo Finmeccanica.
Secondo quanto riferito dai propri manager, circa l’80% dei
sistemi radar operanti nel paese sarebbero stati forniti proprio
dalla società italiana. Una presenza che si è ulteriormente
rafforzata grazie ai sistemi di radioaiuto alla navigazione della
controllata statunitense Selex Sistemi Integrati Inc., che ha
venduto i propri apparati alla Colombia a partire dal 1991.
Nell’ultimo triennio, Selex ha inoltre ricevuto un contratto del
valore di una decina di milioni di euro dalla Unidad
Administrativa de Aeronautica Civil de Colombia, per
l’ammodernamento dei sistemi radar dell’aeroporto
internazionale “El Dorado” di Bogotà e degli scali di Cerro
Maco (Bolivar) e Cerro Santana (Cauca). “Il programma –
secondo Finmeccanica – ha consentito di gestire un maggior
numero di informazioni e di dati scambiati con gli aeromobili,
aumentando le prestazioni”. Radar con duplice funzione, civile e
militare, quelli installati da Selex, specie quello di Cerro
Santana, in grado di controllare il traffico aereo nelle regioni
meridionali e occidentali dove è in atto la controffensiva delle
forze armate colombiane contro la guerriglia delle Farc.
All’inizio del gennaio 2012, proprio questa installazione radar
è stata distrutta durante un’azione militare
dell’organizzazione guerrigliera.
Due contratti per circa 400 mila
euro sono stati assegnati invece nel gennaio 2010 a Telespazio
Brasil, una joint venture di Finmeccanica e della francese
Thales, per la fornitura di immagini satellitari alle autorità
colombiane. Ciò consentirà di effettuare il monitoraggio di
un’area di circa 65.000 kmq con l’ausilio dei quattro
satelliti radar della costellazione Cosmo-SkyMed, finanziata
dall’Agenzia spaziale e dal ministero della difesa italiano.
Anomala “consulente” di
fiducia del gruppo Finmeccanica in Colombia è stata sino a
qualche tempo fa la modella Debbie Castañeda Rodriguez, agli
onori della cronaca dopo la pubblicazione delle intercettazioni
effettuate nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli
sui presunti ricatti su Silvio Berlusconi di Gianpaolo Tarantini e
Valter Lavitola.
Originaria di Bogotà, Debbie
Castañeda Rodriguez venne eletta Miss Colombia nel 1996. Dopo
essere comparsa in alcune telenovelas, nel 2000 esordì su
Italia1 con la trasmissione “Tribe Generation”, per
transitare l’anno successivo a Canale 5 Italiani e, dal
settembre 2003 al gennaio 2004, nel cast di “Torno sabato… e
tre” su Raiuno.
“Ho venduto radar della Selex
all’aviazione civile colombiana e radar e radioaiuti per il
controllo aereo alla Difesa”, ha ammesso la consulente-modella
in un’intervista. “Guadagnavo cinquemila euro al mese. Al
terzo anno sono diventati diecimila, lordi. Mio zio ha un porto e
collabora con la Marina colombiana nell’export di carbone.
L’ex presidente della Colombia, Álvaro Uribe è un
caro amico di famiglia. Silvio Berlusconi me lo
presentò invece mio marito Marco Squatriti.
Per me era un mito. Avere buone relazioni internazionali è
fondamentale in questo come in ogni mestiere”.
Fu proprio al cavaliere-premier
che miss Debbie si rivolse dopo aver ricevuto dal direttore
commerciale di Finmeccanica, Paolo Pozzessere, la notizia della
revoca del suo contratto di consulenza. “L’ex modella non
gradisce”, annotano gli inquirenti di Napoli. “E alle 18,53
del 30 giugno 2011, cinque minuti dopo la telefonata con
Pozzessere, la Castañeda chiama Marinella Brambilla, la
segretaria personale di Berlusconi…”.
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