Il
mondo non ha tremato
30
ottobre 2012 di Noorjahan Akbar,
attivista per i diritti delle donne, corrispondente dall’Afghanistan per
«Safeworld»; traduzione di Maria G. Di Rienzo.
Mah
Gul era una giovane donna di Herat, in Afghanistan. E’ stata decapitata dalla
famiglia di suo marito, nell’ottobre 2012, perché rifiutava di prostituirsi.
Aveva vent’anni.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, nessuno ha acceso una candela.
Nessuno
ha pregato per lei. Nessuno l’ha fotografata.
Nessuno
ha affisso manifesti con il suo nome e la sua immagine, in città.
Nessuno
ha registrato la storia della sua vita, i suoi sogni, la sua felicità, la sua
tristezza, il suo sorriso o il modo in cui guardava.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, nessuno l’ha lodata per la sua integrità, per il
suo coraggio, per la sua moralità.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, i miei amici su Facebook stavano scrivendo dei loro
cibi preferiti e dei loro giorni difficili.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, ragazzi afgani spensierati stavano dicendo “sgualdrina”
a una ragazza.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, i talebani stavano usando donne come scudi umani
per portare i loro feriti negli ospedali.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, stanchi poliziotti afgani stavano fumando una
sigaretta in cima alla collina di Maranjan.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, un poeta scriveva della fragranza delle labbra del
suo amore.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, i giornali discutevano del dibattito presidenziale
in America.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, un soldato in Afghanistan stava scrivendo una
lettera al figlio.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, insegnanti afgani stavano riscrivendo una storia
noiosa e storta sulle lavagne.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, una prostituta di Kabul si appoggiava a un muro freddo,
piangendo di fame.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, la televisione afgana trasmetteva soap-opere
provenienti dall’India.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, il nostro vicino stava ancora picchiando la sua siasar.
(1)
Quando
Mah Gul è stata decapitata, le donne di Herat stavano appendendo camicie ad
asciugare e speravano che, almeno quelle, avrebbero sperimentato della libertà.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, donne americane praticavano lo yoga per alleviare
il loro stress.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, un “intellettuale” in Afghanistan ha commentato su
come le donne indossino sciarpe più piccole, ora, e un mullah locale predicava
sulle ragazze operaie che promuovono la prostituzione.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, Angelina Jolie non l’ha saputo.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, le nostre scolare non hanno indossato sciarpe nere
di lutto per lei.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, il Presidente era impegnato.
Quando
Mah Gul è stata decapitata, il mondo non ha tremato. In ogni parte del mondo,
la gente segue la catena di montaggio della propria vita.
Quando
Mah Gul è stata decapitata sua madre ha sorriso, perché sua figlia era, alla
fine, libera.
(1) siasar: termine per “donna” o “moglie”.
UNA
BREVE NOTA
Le
traduzioni di Maria G. Di Rienzo sono riprese – come i suoi articoli – dal
bellissimo blog lunanuvola.wordpress.com/. Il suo ultimo libro è “Voci
dalla rete: come le donne stanno cambiando il mondo”
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