Lettera dall’entrata dell’inferno
di Nurit Peled El Hanan
Nurit
Peled-Elhanan insegna
all’università di Gerusalemme ad ha scritto diversi libri tra questi un analisi
dei libri di testo israeliani usati nelle scuole dove rivela il razzismo e la
denigrazione “dell’arabo”, è stata tra le fondatrici del Parent’s Circle
associazione di parenti palestinesi e israeliani che hanno avuto vittime. in un
attentato kamikaze compiuto a Gerusalemme in Ben Yehuda sua figlia di 13
anni è stata uccisa.
Nurit
ha accusato il governo israeliano della sua morte.
Attiva
da sempre nei movimenti contro l’occupazione e la colonizzazione, è stata tra
le promotrici del tribunale Russell sulla Palestina. Anche i suoi figli sono
attivi nei movimenti dei combattenti per la pace e dei refusnik
Luisa
Morgantini
16.7.2014
Cari
Amici e militanti della pace,
Vi
scrivo dall’entrata dell’inferno. Genocidio a Gaza, massacri in Cisgiordania e
paura dei razzi ad Israele.
Tre
coloni israeliani rapiti ed uccisi, mentre la polizia, che è stata avvertita
sul momento, non ha fatto niente. La loro morte è stata usata come pretesto per
portare avanti l’attacco già pianificato alla Cisgiordania e a Gaza.
Un
ragazzo palestinese di Gerusalemme rapito e bruciato vivo, e la polizia,
avvertita immediatamente, non fa niente.
Più
di 200 vittime dei raid su Gaza. Intere famiglie assassinate da piloti
israeliani e come risultato lancio di razzi su Israele. Pericoloso e violento
razzismo contro cittadini arabo-israeliani, incoraggiato entusiasticamente da
ministri e membri del parlamento israeliani, che porta a disordini nelle
strade, fomenta aggressività e forte discriminazione contro i palestinesi,
insieme al risorgere della violenza contro attivisti pacifisti israeliani.
Nonostante
accordi, risoluzioni internazionali e promesse israeliane, gli insediamenti si
stanno espandendo, mentre le abitazioni palestinesi a Gerusalemme Est e in
Cisgiordania continuano ad essere distrutte. L’acqua scorre senza alcuna
limitazione nelle piscine degli insediamenti, mentre i bambini palestinesi
soffrono la sete ed interi villaggi e città vivono sotto un crudele
razionamento dell’acqua, come ha recentemente sottolineato il presidente del
Pe, Schultz. Strade per soli ebrei ed un numero infinito di checkpoint rendono
impossibile la vita e gli spostamenti dei palestinesi. Il carattere non
democratico dello stato di Israele lo sta sempre più trasformando in un
pericoloso stato di apartheid.
Tutte queste atrocità sono frutto di un’unica mente diabolica
e criminale: la mente dei razzisti, crudeli occupanti della Palestina. Quindi
la responsabilità per tutti questi crimini contro l’umanità dovrebbe essere
attribuita ai dominatori israeliani che hanno le mani sporche di sangue.
Politici e generali israeliani, soldati e piloti, delinquenti
di strada e membri della Knesset sono tutti colpevoli dello spargimento di
sangue e dovrebbero essere processati dalla Corte Penale Internazionale.
A
tutt’oggi la comunità internazionale non ha fatto abbastanza per porre fine al
regime di occupazione israeliana. Di conseguenza Israele non paga alcun prezzo
per le sue gravi violazioni della legislazione internazionale e dei valori
umani. Al contrario l’Europa paga anche per molti dei danni umanitari
dell’occupazione, rendendo persino più facile ad Israele mantenerla.
Benché
siano state pubblicate linee guida che proibiscono ad istituzioni dell’Unione
Europea di investire o finanziare organizzazioni che fanno ricerca e attività
negli insediamenti e 20 paesi europei abbiano diffidato formalmente propri
cittadini ed imprese dal fare commercio e avere rapporti finanziari con gli
insediamenti, ciò non basta.
Questi
provvedimenti non mettono seriamente in discussione la politica di Israele
nella Palestina occupata. L’Europa potrebbe fare di molto meglio, come ha
dimostrato la sua dura risposta all’annessione della Crimea da parte della
Russia. Nel giro di poche settimane – non anni – l’Unione Europea ha imposto
sanzioni mirate nei confronti di funzionari russi ed ucraini e di imprese di
affari operanti in Crimea. L’Unione Europea è andata anche oltre ed ha esteso
le sanzioni mettendo al bando l’importazione di merci della Crimea.
Noi
cittadini di Israele e popolazione senza stato della Palestina, non possiamo da
soli ottenere la fine dell’occupazione o fermare da soli il bagno di sangue.
Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutta la comunità internazionale e della Comunità
Europea in particolare. Abbiamo bisogno che voi mettiate sotto accusa il
governo e l’esercito israeliani, abbiamo bisogno che boicottiate l’economia e
la cultura israeliana, abbiamo bisogno che facciate pressione sul vostro
governo perché cessi di trarre profitto dall’occupazione e abbiamo bisogno che
facciate un appello perché ad Israele sia imposto un embargo sulle armi e sia
tolto l’assedio a Gaza. Israele è la più grande e
pericolosa organizzazione terroristica esistente al giorno d’oggi. Tutte le sue
munizioni vengono usate per uccidere civili innocenti, donne e bambini. Questo
non è niente di meno di un genocidio.
Come
persona insignita del premio Sakharov del Parlamento Europeo per i Diritti
Umani e in qualità di madre ed essere umano, io faccio appello
all’Unione Europea affinché usi tutti i mezzi diplomatici ed economici a sua
disposizione per aiutare a salvare il mio paese da questo abisso di morte e disperazione
in cui viviamo.
Vi prego di mettere al bando Israele dalla comunità
internazionale fino a quando non diventerà un vero stato democratico.
Boicottate e sanzionate chiunque faccia affari con questo stato dell’apartheid
e aiutateci a liberarci di questo governo razzista e assetato di sangue e
restituisca la vita sia ai palestinesi che agli ebrei israeliani.
Nurit
Peled El Hanan
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