Nel suo
discorso del 4 novembre, a un secolo dalla conclusione della prima guerra
mondiale, il Presidente della Repubblica ha richiamato la necessità di
continuare “a perseguire il necessario
livello di efficienza dello strumento militare” concludendo che “da parte di ogni paese membro della NATO
si debba esser seri nel prendere decisioni, che non possono mai avallare visioni
ingenue, non realistiche
di perdita d'importanza dello strumento militare.”
Dunque “serio” è chi crede che le soluzioni dei
conflitti mondiali passino attraverso lo “strumento militare”, non riuscendo a
immaginare soluzioni diverse dalla guerra, mentre “ingenuo”
è chi crede ostinatamente che la guerra generi altra guerra, come i
recenti conflitti in Medio Oriente e in Ucraina – per citare i più recenti -
testimoniano.
Ci chiediamo quale sia l’ordine mondiale a cui pensa
il Presidente, come non veda quale pace e prosperità abbiano prodotto gli
interventi militari degli ultimi anni.
è davvero ipocrita continuare a celebrare il centenario di
quella “inutile strage” che fu la Prima Guerra Mondiale mentre si continua a
impugnare lo “strumento militare” seminando morte e distruzione:
-
si ritorna alla Guerra Fredda tra la Russia
e la NATO che vuole espandersi a Est, dall’Ucraina alla Georgia, decidendo di
costruire 5 basi militari nei paesi dell’Est;
-
il nostro Presidente del Consiglio, ha
approvato queste decisioni e ha anche aderito alla Coalizione dei 10 paesi,
pronti a battersi contro l’ISIS, offrendo per di più armi ai Curdi; inoltre
si è impegnato a mantenere forze
militari in Afghanistan e a far parte dei “donatori” che forniranno a
Kabul 4 miliardi di dollari;
-
durante il vertice NATO, Obama ha invitato
gli alleati europei a investire di più in Difesa, destinandovi come
minimo il 2% del PIL; attualmente l’Italia
destina l’1,2% del proprio
bilancio in Difesa, accettando le decisioni del Vertice, ora si dovrà investire
in armi il 2% del PIL. Questo significa 100 milioni di euro al giorno!!! Questa
è pura follia per un paese come l’Italia in piena crisi economica. E’ la follia
di un mondo lanciato ad armarsi fino ai denti....
Siamo prigionieri del
“complesso militare-industriale” USA e internazionale che ci sospinge a sempre
nuove guerre, una più spaventosa dell’altra, per la difesa degli “interessi
vitali”, in particolare della “sicurezza economica”, come afferma anche la
nostra ministra della Difesa.
In uno scritto del 1909 Bertha von Suttner, premio Nobel per la pace nel 1905, chiariva la contraddizione
tra i fautori degli armamenti, i fabbricanti di armi, i fornitori dell'esercito
e il bisogno di pace sentito dai nove decimi della popolazione. Denunciava così
l'enorme bugia – che tuttora ci ripetono i nostri governanti – che chi vuole la
pace deve preparare la guerra.
Con lei noi crediamo che CHI VUOLE LA PACE DEVE PREPARARE LA PACE.
MERCOLEDì 3 DICEMBRE SAREMO IN PIAZZETTA GARZERIA A PADOVA
PER RIBADIRE CHE:
-
Vogliamo una politica che sappia affrontare i conflitti con la
diplomazia e le pratiche nonviolente.
-
Non in nome nostro una politica estera del nostro paese
determinata dagli interessi dell’industria bellica e della NATO.
-
Non in nome nostro
l’aumento delle spese militari e l’acquisto degli F-35 che costeranno 15 miliardi
di euro
Donne in Nero Associazione per la Pace
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