IL RAPPORTO SIPRI - PRIMI GLI USA, POI LA UE E LA CINA
Spese
militari da record, 1.740 miliardi per le armi
SERGIO
ANDREIS – Il
Manifesto, 2.6.2012
Nuovo
primato per gli stanziamenti, più 0,3% nel mondo.
Cinquemila
testate nucleari già spiegate.
La
spesa militare globale nel 2011, secondo i dati resi noti lo scorso 17 aprile
dal Sipri, ha continuato ad aumentare: dello 0,3% in termini reali rispetto al
2010, raggiungendo i 1.740 miliardi di dollari. Il totale era di 1.630 miliardi
nel 2010 con gli aumenti più consistenti registrati per quell'anno in Sud
America (5,8%) e Africa (5,2%), mentre in Asia e Oceania l'incremento era stato
dell'1,4%. L'Europa aveva registrato un calo del 2,8% ma resta, dopo il Nord
America, la regione che spende di più. Nel 2011 le diminuzioni registrate negli
USA, nella UE, in America Latina e in India sono state compensate dai forti
aumenti di Russia (+9,3%) e Cina (+6,7%).
I
primi 10 paesi per spesa militare nel 2010 raggiungono il 75% del totale, con i
soli Stati Uniti al 43%, molto avanti rispetto alla Cina, al secondo posto. Ma
se si considera la UE, già la somma di Regno Unito, Francia, Germania e Italia
è superiore al dato cinese. La quota del pil varia dall'1,0% del Giappone al
10,4% dell'Arabia Saudita, con 3 dei 10 paesi che spendono di più - Russia,
Arabia Saudita e Stati Uniti - che hanno superato la media globale del 2,6%.
Il
Sipri nota che «nonostante la crisi finanziaria
del 2008 e la successiva recessione globale, i produttori e le imprese che
forniscono servizi militari hanno continuato a incrementare le vendite di armi.
L'attività di acquisizione ha conosciuto una generale ripresa, anche da parte
di paesi non-Ocse». Da alcuni anni l'istituto svedese propone il Sipri Top 100,
che ordina le maggiori imprese produttrici (esclusa la Cina) in base al volume
delle vendite di armi. I dati più recenti si riferiscono al 2010: le vendite
totali delle Sipri Top 100 sono ancora aumentate raggiungendo i 411,1 miliardi
di dollari (più 60& in termini reali dal 2002) e l'industria mondiale delle
armi continua ad essere fortemente accentrata, con le prime 10 industrie che
coprono il 56% delle vendite totali di armi.
Sul
versante del commercio internazionale di armi: i trasferimenti di armamenti
convenzionali cosiddetti maggiori - per distinguerli dalle armi leggere - nel
periodo 2006-2010 sono aumentati del 24% rispetto al periodo 2001-2005,
confermando la tendenza alla crescita. Stati Uniti e Russia sono i principali
esportatori (53% del volume totale), la maggiore regione di destinazione è
stata l'Asia-Oceania (43%), seguita dall'Europa (21%) e dal Medio Oriente
(17%). Fra gli stati, l'India si colloca al primo posto nel periodo 2006-2010,
la Cina seconda. Infine le testate nucleari: al gennaio 2011 8 stati - USA,
Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan e Israele - sono in
possesso di più di 20.500 armi nucleari, tra quelle operative, le riserve,
quelle in condizione di stoccaggio (attivo o meno) e quelle ancora intatte ma
destinate allo smantellamento. Su questo totale, più di 5.000 armi nucleari
sono dispiegate e pronte all'uso.
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