Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

02 giugno 2012

BUONA FESTA DELLA REPUBBLICA, QUELLA FONDATA SUL LAVORO E IL RIPUDIO DELLA GUERRA




2 GIUGNO : perché siamo qui

Il 2 giugno è la festa della Repubblica, ovvero della “res publica”, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se questo fosse l’unico modo di rappresentare la Repubblica.

Ma la Repubblica siamo noi:

le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per riappropriarsi dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, per una politica di pace.

SIAMO SEMPRE STATE CONTRO LE PARATE MILITARI E, SOPRATTUTTO, CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DEI TERRITORI, DELLE NOSTRE VITE, DELLE NOSTRE MENTI, CONTRO LA GUERRA E LA VIOLENZA. 
OGGI LO SIAMO PIU' CHE MAI: NON SOLO PER LO SPRECO DI DENARO IN TEMPO DI CRISI, MA ANCHE PER RISPETTO DEL DOLORE E DELLA SOFFERENZA DI CHI E' COLPITO DAL TERREMOTO. 
LA FESTA DELLA REPUBBLICA DOVREBBE ESSERE ANCHE LA FESTA DELLA SOLIDARIETA' ATTIVA TRA TUTTE LE CITTADINE E I CITTADINI. 


SIAMO IN PIAZZA

per dire che vogliamo un 2 GIUGNO DIVERSO, smilitarizzato,  in cui fare festa come cittadine e cittadini di:

-       un paese diverso, accogliente, fondato sul rispetto, l’ascolto e il riconoscimento reciproco tra uomini e donne, tra native/i e migranti, tra “noi” e “gli altri”;
-       un paese in cui i/le giovani possano avere un futuro e le persone anziane una vita dignitosa e serena;
-       un paese in cui i beni comuni - aria, acqua, terra, energia, il patrimonio storico, artistico e culturale, l'ambiente naturale, il paesaggio
- restino fuori dalla logica di mercato;
-       un paese che sappia affrontare i conflitti, interni e internazionali, senza ricorrere all’uso della forza;
-       un paese che investa non nelle armi e nella guerra, ma nella cultura, la scuola, la salute, l’occupazione.

Donne in Nero di Padova   
                                                                      

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